Sarà una Corte di assise correzionali di Lugano a giudicare il giovane che appiccò il fuoco al luogo in cui il fratello aveva ucciso la madre
Assise correzionali di Lugano, anche se il reato che fece più rumore fu commesso nel Locarnese, ad Avegno. Fu, nel gennaio di quest’anno, l’incendio appiccato alla casa in cui aveva vissuto ed era morta la madre, uccisa l’11 aprile 2022 dal fratello 21enne, con colpi alla testa e alla schiena, mentre dormiva.
Si svolgerà dunque a Lugano, e di fronte a una Corte di assise correzionali luganese, il processo a carico del fratello dell’omicida di Avegno di Fuori. Il dibattimento si terrà il 18 luglio prossimo, dalle 9.30. I capi d’imputazione nei confronti del giovane – difeso dall’avvocato Stefano Genetelli – sono incendio intenzionale e rottura di sigilli per i fatti di Avegno, più violenza e minaccia contro le autorità e i funzionari, danneggiamento e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti, per fatti considerati minori svoltisi fra Bellinzona, Mendrisio, Chiasso e altre località del cantone fra la fine di agosto del 2021 e il 24 gennaio di quest’anno.
Titolare dell’inchiesta è il pp Zaccaria Akbas, mentre la Corte sarà presieduta dal giudice Mauro Ermani.
La casa di Avegno venne incendiata il giorno in cui il giovane tornò nella casa dell’omicidio – ancora sotto sequestro – per ritirare alcuni effetti personali. Il ragazzo ruppe i sigilli, bevve del vino trovato in cucina e osservando, al piano di sopra, alcune tracce del sangue della madre, non si controllò. Si sarebbe poi appreso che era sotto l’effetto di farmaci e stupefacenti, oltre che dell’alcol. Dopo l’arresto l’imputato venne trasferito in un carcere d’oltre Gottardo, dove ha iniziato a espiare anticipatamente la sua pena.