Reazioni (positive) e domande alla serata informativa sul progetto pilota per il ‘Bilancio partecipato della qualità di vita residenziale’
Aprire la “stanza dei bottoni” per far entrare la popolazione. In altre parole, coinvolgere i cittadini nella politica, dando loro voce e avviando un dialogo. L'idea piace e a Losone ha raccolto consensi. Mercoledì 31 maggio, nel salone del “Centro la torre”, agli abitanti della località sulla destra della Maggia è stato presentato il progetto pilota per un “Bilancio partecipato della qualità di vita residenziale”, sviluppato dalla Sezione enti locali (Sel) del Dipartimento del territorio, in collaborazione con la Supsi e con ConsultaTI, e con il supporto dell'Ufficio federale dello sviluppo territoriale.
Una serata introduttiva che è solo la prima tappa. Successivamente (entro fine giugno) cittadini e aziende riceveranno un questionario da compilare (in forma elettronica o cartacea); il 23 settembre sarà poi organizzato un laboratorio partecipativo e il 23 novembre verrà proposto un appuntamento conclusivo, per tirare le somme del progetto pilota (oltre a Losone, eseguiranno lo stesso esercizio gli abitanti di Tresa).
«Solitamente il coinvolgimento diretto della popolazione nella politica locale è limitato alle elezioni comunali o poco più – ha affermato il sindaco Ivan Catarin nel suo intervento a inizio incontro –. Lo scopo di questa iniziativa, alla quale abbiamo aderito con interesse, è permettere a ogni cittadino dai 15 anni in su di esprimere la propria opinione sulla qualità di vita a Losone. Solo dialogando possiamo arrivare a una visione condivisa del nostro benessere. Questo progetto, che nel suo genere è fra i primi in Svizzera, rappresenta una vera sfida: noi ci attendiamo di ottenere una fotografia precisa, uno sguardo diretto e senza filtri sul nostro comune».
Un parere condiviso anche dal vicesindaco Fausto Fornera, che nel corso della riunione ha commentato: «Il Municipio ha voluto cogliere questa opportunità di aprirsi alla popolazione. È una scommessa: in questa prima fase quello che ci chiediamo è se l'iniziativa sarà in grado di suscitare l'interesse dei cittadini».
Stando a quanto successo mercoledì sera, l'interesse c’è. Ma c’è anche curiosità per quello che accadrà nei prossimi mesi e per quelli che saranno i risultati. In sala qualcuno ha chiesto come mai sono stati scelti i Comuni di Tresa e Losone. Ha risposto Marzio Della Santa, capo della Sezione enti locali (Sel): «Tresa aveva aderito da subito al progetto di “Buon governo”, che però per questa località era slittato. Perciò lo abbiamo inserito nella nuova proposta. Per Losone, che è un Comune medio-grande e perciò interessante per questo tipo di esercizio, le autorità hanno accolto l'idea con un deciso entusiasmo».
Qual è l'obiettivo finale? «Il mandato della Confederazione è sviluppare una metodologia, e uno specifico manuale, da mettere poi a disposizione dei 106 Comuni ticinesi, per permettere loro d'intraprendere lo stesso tipo di esperienza».
Il coinvolgimento della popolazione dovrà poi essere ripetuto a scadenza regolare? E ogni quanto ne andrà verificata l'efficacia? «Idealmente bisognerebbe proporre un progetto simile una volta per legislatura (quattro anni), mentre le verifiche dovrebbero essere annuali».
Dalla sala non sono mancati i complimenti da parte del pubblico per l'iniziativa che permetterà di far circolare le idee e per la volontà di proseguirla negli anni, perché, come ha ricordato un losonese «le sensibilità cambiano e maturano nel corso del tempo». Tanto più, gli ha fatto eco Della Santa, che «questo viaggio in comunità permetterà, a chi salirà a bordo, di conoscere i suoi concittadini, raggiungendo così anche uno scopo di socializzazione».
Il capo della Sel ha presentato, appoggiandosi ad alcune schede proiettate su grande schermo, i cardini su cui si fonda il progetto pilota, che punta non solo a un miglioramento della qualità di vita, ma pure alla sostenibilità. Nel 2018 la stessa Sel aveva promosso un sondaggio sui criteri utilizzati da 800 ticinesi per scegliere dove vivere. Il moltiplicatore d'imposta è risultato al sesto posto della classifica superato dall'ambiente e dalle possibilità di accesso alle proprietà e ad alloggi qualitativamente adeguati. «La missione del Comune oggi è contribuire in maniera sostenibile allo sviluppo della qualità di vita degli individui e delle aziende sul suo territorio – ha affermato Della Santa –. E per valutare questa qualità di vita occorre tener conto di tanti aspetti, quali reddito, lavoro, salute, ambiente, relazioni sociali, cultura e tempo libero. Il tutto senza dimenticare la sostenibilità, che implica pure l'uguaglianza di genere, l'accesso all'acqua potabile, l'igiene, la pace, la giustizia, la riduzione delle disuguaglianze e la presenza di istituzioni forti. Fare le scelte adeguate è indispensabile, ma oggi come oggi è un compito delegato ai politici eletti, chiamati ad agire nell'ottica di un “Buon governo”». Occorre fare un passo avanti e coinvolgere maggiormente la popolazione, per «definire il piano di sviluppo di Losone».
Concretamente, si procederà a tappe: dopo la serata informativa, è previsto un sondaggio. Un compito in gran parte affidato alla Supsi: «Raccoglieremo e analizzeremo un'ampia serie di dati – ha confermato Lorenzo Di Lucia della stessa Supsi –. Avremo così una visione il più oggettiva possibile sulla qualità di vita a Losone, da integrare con una parte di dati più soggettivi».
Seguirà un laboratorio partecipato (idealmente con almeno 80 cittadini che si saranno annunciati). Marcello Martinoni di ConsultaTI: «Si svolgerà il 23 settembre e servirà ad approfondire aspetti emersi dal sondaggio. Interattivo e adatto a qualsiasi cittadina/o, il seminario, tramite il confronto e lo scambio, dovrebbe portare a far emergere una visione e indicazioni per lo sviluppo del Comune, sempre pensando ai concetti di qualità di vita e sostenibilità». I risultati finali arriveranno verosimilmente entro la fine del prossimo mese di novembre.