Il Consiglio comunale ha concesso con la clausola d'urgenza al Municipio un credito di 103mila franchi
Il Consiglio comunale di Minusio ha deciso di conferire mandato di supporto esterno alla committenza per la gestione di alcuni cantieri importanti. Parliamo di quelli riguardanti la scuola dell'infanzia, il Centro culturale Elisarion e lo stabile amministrativo nell'ex Posta (edificio a suo tempo acquistato dal Comune). Per farlo è stato concesso, con la clausola d'urgenza, un credito di 103mila franchi.
Nella stessa seduta è passata la richiesta di credito di 700mila franchi per il risanamento della sorgente di Romerio e di quelle di Sira, e sono state approvate dal Consiglio comunale due mozioni: una (Vera Bisi e cofirmatari) inerente ad una cucina per la scuola dell'infanzia “adeguata alle necessità di Minusio”; l'altra, di Gabriella Trautmann, che chiede l’introduzione di una tariffa di immissione in rete di energia elettrica fotovoltaica a copertura dei costi dell'investimento da parte della Ses.
Da segnalare anche un intervento fuori dagli schemi – com'è suo costume – di Ignazio Maria Clemente, sulle tempistiche di evasione delle mozioni; tema che interessa evidentemente non solo Minusio. Partendo dalla faciloneria con cui a livello nazionale e internazionale «si fondono colossi bancari» e si mettono in discussione capisaldi come la neutralità svizzera, ha rilevato che «noi, per comprare qualche fornello in più, ci mettiamo anni (se tutto va bene) attraversando un calvario di sedute, preavvisi e discussioni». Il che genera malcontento e frustrazione. «La procedura per la concretizzazione di una mozione è farraginosa e più complessa della procedura che porta all'elezione del presidente degli Stati Uniti», ha constatato. Il risultato è che fra attese per la ricevibilità, convocazioni, sopralluoghi, pianificazioni, approfondimenti e altro, «si finisce per decidere... di non chiedere più niente».