A 50 anni dal colpo di Stato di Pinochet un incontro al Teatro con la scrittrice che si è occupata anche dei bambini vittime della barbarie
A 50 anni dal cruento colpo di Stato cileno, e l’inizio della dittatura di Augusto Pinochet, il Teatro Paravento propone una serata per ricordare che tra le migliaia di vittime ci furono anche dei bambini, i “niños". Mercoledì 26 aprile, dalle 19, interverrà la scrittrice cilena María José Ferrada, autrice di un libro sul tema, intitolato proprio “Niños”. Converserà con Anna Ruchat, scrittrice svizzera. Letture sceniche, in spagnolo e italiano, delle poesie del libro, con Luisa Ferroni e Miguel Ángel Cienfuegos. L’evento è proposto in collaborazione fra il Paravento e il Festival di letteratura per ragazzi Storie Controvento. Entrata libera.
A mezzogiorno dell'11 settembre del 1973 il Palazzo de La Moneda di Santiago del Cile fu bombardato da aerei della Forza Armata. Finiva così il governo del presidente Salvador Allende e iniziavano diciassette anni di una violenta dittatura che avrebbe messo fine non solo alla democrazia, ma anche alla vita di molti cileni. Diciassette anni di dolore, diciassette anni di madri, padri e figli a chiedersi come fosse possibile assistere a una tragedia del genere.
Solo con il ritorno della democrazia il mondo intero ha potuto conoscere la dimensione della violenza esercitata dal regime su chi la pensava diversamente: secondo i rapporti elaborati dallo Stato cileno per mezzo della “Comisión Rettig” e della "Corporación Nacional de Reparación y Reconciliación", le vittime furono migliaia, di cui un numero importante di minorenni assassinati. Tra questi, 34 avevano meno di 14 anni.
Il libro “Niños” è un omaggio a quei bambini, che nelle sue pagine giocano, sognano e ascoltano la voce della loro mamma.