Locarnese

Turismo pasquale foriero di buone speranze

Bilancio positivo per il Locarnese; malgrado la leggera flessione, gli operatori del settore sono alquanto soddisfatti. Alberghi con occupazione dell'80%

18 aprile 2023
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Dopo gli strabilianti record fatti segnare nel periodo del Covid, si torna in qualche modo alla normalità. Il turismo locarnese regge di fronte alla ritrovata voglia di viaggiare all’estero degli svizzeri: come ci si attendeva, Pasqua ha registrato una leggera flessione rispetto al 2022, ma gli operatori sono generalmente soddisfatti. Se non col botto, la stagione turistica è dunque iniziata in maniera positiva nel Locarnese. Basati su un sondaggio telefonico a tappeto condotto dall’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli, i dati raccolti per i tre giorni pasquali fotografano un’occupazione media in alberghi, ostelli e ristoranti con alloggio poco al di sotto dell’80%, un 15% in meno rispetto al 2022.

Le periferie meno gettonate rispetto ai centri

L’occupazione media è stata buona soprattutto nei centri (Ascona 83% dei letti occupati, Locarno 71%), un po’ meno nelle regioni più periferiche; dati da prendere comunque con le pinze, perché sono proiezioni parziali e relative a un periodo di soli tre giorni. Anche i dati raccolti da Hôtellerie Suisse indicano per Pasqua una flessione, del 10% circa. L’occupazione negli alberghi affiliati è stata pari all’85% nei tre giorni di Pasqua e del 60% nella settimana dopo Pasqua. Un risultato che il presidente della Sezione Sopraceneri, Massimo Perucchi, giudica positivamente. «La flessione – spiega – era attesa, per varie ragioni e non da ultimo perché l’anno scorso il timore d'intraprendere viaggi all’estero era ancora assai diffuso». Soddisfazione per l’andamento pasquale viene espressa dal presidente dell’Associazione Campeggi Ticinesi, Simone Patelli. Con oltre 800mila pernottamenti l’anno, il settore pesa sempre di più nell’economia turistica del comprensorio Lago Maggiore e Valli. Dati nudi e crudi per il periodo pasquale non ve ne sono. Nei tre giorni di Pasqua l’occupazione ha raggiunto il 100% in una struttura come il Campofelice, altrove è stata inferiore. In generale, osserva Patelli, «rispetto al 2022 si percepisce un leggero calo. Dopo il boom del 2021 e 2022, si ritorna sul pianeta terra, con un trend di fondo che comunque continua a essere positivo per il settore».

Il ruolo delle residenze secondarie e degli appartamenti privati

Dal canto suo il direttore di Ascona-Locarno turismo, Fabio Bonetti, mette in guardia dalla tentazione di trarre conclusioni affrettate dai dati, oltretutto parziali, dei soli pernottamenti alberghieri. L’albergheria, osserva, resta naturalmente il pilastro dell’accoglienza turistica, ma nel calcolare risultati e indotto economico generato dal turismo occorre sempre più tener presente altri aspetti, a cominciare dalla crescente importanza che assumono sia le residenze secondarie (che non rientrano nelle statistiche dei pernottamenti) sia i privati che affittano camere e appartamenti di vacanza. Basti dire che a fronte dei 7’800 letti in alberghi e ostelli, la regione conta ben 60'200 posti letto in residenze secondarie, un dato in continuo e impressionante aumento con oltre 5mila letti in più registrati dal 2019 al 2022. Stessa tendenza di crescita per gli appartamenti affittati da privati, passati da 1'821 a 2'028 negli ultimi quattro anni. Questi hanno generato circa 708mila pernottamenti nel 2022 rispetto ai 464mila nel 2019. Senza dimenticare i campeggi, altro importante pilastro del nostro turismo, che nel 2022 hanno generato 832mila pernottamenti. «Detto ciò – conclude Bonetti – Pasqua è stata positiva e ci aspettiamo un 2023 che segnerà un ritorno alla normalità, con risultati che riteniamo saranno in linea con quelli già buoni del 2019».