Il progetto del convitto dell’Ospedale La Carità al centro di un’interrogazione al Municipio
La richiesta di licenza edilizia per uno stabile, affacciato sulle Cinque Vie di Locarno, con 25 monolocali destinati al personale dell’Ospedale La Carità offre lo spunto alla Sinistra unita cittadina per un’interrogazione al Municipio (primo firmatario è Francesco Albi).
Due, in sostanza, gli aspetti sui quali viene posto l’accento. Per prima cosa, il progetto si trova all’interno di una zona soggetta ad approfondimenti pianificatori: "Un punto nevralgico cittadino, un crocevia allo snodo tra la Città Vecchia, in quartiere Campagna e nel quale si riversano i flussi in uscita dalla città bassa". Agli interroganti "non risulta che sia mai stata istituita una zona di pianificazione", tuttavia gli stessi segnalano che il progetto per un complesso da oltre 27 milioni di franchi tra via Rovedo, via Romerio e via Simen è stato sospeso "perché in contrasto con lo studio urbanistico del comparto Cinque Vie". Una decisione che il Municipio può adottare "per due anni al massimo se, in assenza di una zona di pianificazione, la domanda di costruzione appare in contrasto con uno studio pianificatorio in atto". E ancora: "Giova inoltre ricordare che il comparto Cinque Vie è anche soggetto ad approfondimenti secondo quanto attiene ai Programmi d’agglomerato PALoc 3 e 4".
Il secondo punto messo in evidenza dall’interrogazione è legato all’assoggettamento alla Legge sulle commesse pubbliche (LCPubb). I firmatari specificano che il progetto del convitto è promosso dall’Ente ospedaliero cantonale (attraverso il suo Fondo di previdenza per il personale): "Risulta quindi evidente che in questo caso l’istante non sia altro che un intermediario o rappresentante privato di un committente pubblico. Essendo l’esigenza di fondo un obbiettivo dell’ente pubblico, la commessa dovrebbe rientrare a tutti gli effetti nella LCPubb".
Per chiarire i dubbi vengono poste diverse domande al Municipio.
A che punto è lo studio urbanistico del comparto cinque vie? Quando si prevede di sottoporlo al Consiglio comunale? Quali sono, in grandi linee, i contenuti dello studio? Sono state tenute in considerazione le osservazioni della Commissione piano regolatore e le misure PALoc? Il progetto del convitto dell’Eoc è in contrasto con lo studio? Se sì, non ritiene il Municipio che sarebbe opportuno sospendere l’esame della domanda di costruzione fino a che la situazione pianificatoria non sia definita completamente? Se no, perché? Negli ultimi anni stiamo assistendo a un fermento edilizio notevole in quest’area, specialmente tra via Simen e via Vallemaggia: come mai il Municipio non ha dato seguito alla raccomandazione della Commissione piano regolatore d’istituire una zona di pianificazione? In assenza di tale misura le edificazioni eseguite secondo il Piano regolatore in vigore non rischiano di compromettere le buone intenzioni dello studio pianificatorio e dei PALoc? Sebbene non sia di competenza comunale, al Municipio risulta che sia stato organizzato un concorso di progettazione per la realizzazione del convitto? Se no, non ritiene il lodevole Municipio che questo sia in contrasto con la LCPubb?