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Cantiere stradale a Vogorno, ‘comunicazione carente e tardiva’

La rabbia degli automobilisti e del primo cittadino del Comune, Igor Canepa, per la gestione degli interventi da parte dei funzionari del Dipartimento

8 marzo 2023
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«Puntuali come i primi fiori primaverili, con l’arrivo dei primi turisti e la riapertura dell’attività di molti esercizi pubblici, ecco come d’incanto comparire cantieri stradali in ogni dove». Ci ironizza su (ma mica poi tanto) Igor Canepa, primo cittadino del Comune di Verzasca, sull’ennesimo intoppo alla viabilità che interessa, da vicino, la sua valle. «Premetto che non si discute la necessità di svolgere regolari interventi di manutenzione e altresì premetto che non si discute l’esecuzione d’interventi urgenti laddove necessario. Resta tuttavia evidente che, per inspiegabili motivi, il Locarnese è un marasma di lavori che agli automobilisti risultano, a giusta ragione, scoordinati tra di loro».
A sconcertare Canepa, portavoce del malcontento serpeggiante non solo tra gli automobilisti verzaschesi ma anche tra gli abitanti, è l’ultimo – in ordine di tempo – cantiere aperto e che necessiterà, nottetempo e per quattro notti consecutive, un blocco totale proprio a Vogorno. Già nella fase iniziale dello stesso, una prima chiusura completa venne inspiegabilmente comunicata solo con un paio di giorni di preavviso. La segnalazione delle previste chiusure totali da parte del Cantone anche questa volta viene resa nota con solo qualche giorno d’anticipo. Comporta la chiusura al transito nella galleria della Val Porta, tra le 20 e le 6 di mattina, per il rifacimento della pavimentazione. La sola strada d’accesso all’intera valle verrà quindi chiusa, con una possibilità di transito concessa per due notti (il 15 e 16 marzo) e per un lasso di tempo non specificato (a partire dalla mezzanotte e trenta).

Chiesto lumi, ottenuto il ‘menavia’

A mandare su tutte le furie il presidente del Consiglio comunale è proprio la mancata tempestività dell’informazione su lavori che, si spera, siano in realtà pianificati con ampio anticipo: «Mezzi pubblici soppressi, informazioni ai cittadini carente, comunicati radio manchevoli, posa di tre cartelli con le indicazioni riassunte all’osso e le scuse per i disagi. Quanto alle misure accompagnatorie (trasporti sostitutivi, circolare a tutti i fuochi) sembrano essere troppo complicate da coordinare e pianificare. Ma nessuno ha pensato a chi lavora la notte, agli studenti che seguono attività serali, agli esercizi pubblici, ai proprietari di case di vacanze che risiedono fuori cantone? Come faranno a raggiungere le loro abitazioni? E i mezzi d’urgenza?». Igor Canepa ha pure girato precise domande all’ingegnere cantonale responsabile dei lavori, «ma le risposte ottenute rispecchiano il solito muro di gomma e nebbia fatto di rimpalli di responsabilità e scaricabarile, con affermazioni che denotano un totale disinteresse per la cittadinanza, costretta a subire le conseguenze di questi grossolani errori gestionali e comunicativi». Un caso analogo («poi sventato all’ultimo momento») era accaduto in agosto di qualche anno fa, con l’intenzione del servizio manutenzione strade del Cantone di chiudere la strada a Lavertezzo nel mese di agosto, in piena stagione turistica, come pure in altri innumerevoli occasioni, con cantieri aperti proprio in concomitanza con i fine settimana prolungati, quando frotte di ospiti raggiungono la Verzasca.

Migliorare la gestione degli interventi e pensare alle conseguenze delle chiusure

Tornando al caso di Vogorno, la richiesta di maggiori informazioni è caduta nel vuoto e risposte del tipo "ormai la comunicazione è stata fatta, è così e basta, inutile lamentarsi" per Canepa è, a dir poco, inaccettabile: «Sono atteggiamenti assolutamente inadeguati da parte dei funzionari del Dipartimento del territorio, che dovrebbero in primo caso occuparsi del bene dei cittadini. Così si mina la fiducia nelle istituzioni. Senza dimenticare il danno per l’economia locale che queste chiusure comportano. Ma ciò che è peggio è il perseverare in questo tipo di comportamenti dannosi, che per forza di cose va ricondotto alla compiacenza dei superiori gerarchici. Questi ultimi non esercitano la loro funzione di controllo, permettendo questo tipo di vessazioni che meriterebbero, a mio avviso, anche un’approfondita analisi dal punto di vista giuridico, ai sensi dell’abuso d’ufficio e della perturbazione del traffico. Errare è umano, perseverare è diabolico. Si può e deve fare molto meglio nella pianificazione e gestione dei cantieri. Mi auguro che i responsabili a livello di Dipartimento intervengano con fermezza per correggere rapidamente una situazione da troppo tempo intollerabile per il Locarnese».