Terre di Pedemonte, il legislativo respinge la variante per il comparto Maggia/Melezza e chiude la strada anche all’ecocentro nella campagna di Verscio
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«Se bocciamo questo progetto, stasera, per almeno tre anni non si muoverà più una paglia!» Un monito, quello lanciato pochi secondi prima del voto dal municipale delle Terre di Pedemonte Omar Balli, alla sala, lunedì sera a Cavigliano, caduto nel vuoto. Il Legislativo, malgrado 12 voti favorevoli, 2 astenuti e 8 contrari, ha infatti affossato il delicato messaggio riguardante la variante di Pr del comparto Maggia/Melezza in mancanza della maggioranza assoluta di 13. Una bocciatura giunta dopo lunghe discussioni e innumerevoli interventi e sulla quale hanno pesato come macigni due componenti: il futuro del campo sportivo dell’As Tegna, che la pianificazione prevedeva di ‘sacrificare’ sull’altare della compensazione forestale e l’ubicazione, ritenuta dai più alquanto infelice, del nuovo ecocentro nella campagna di Verscio. Divise le commissioni, con il relatore del rapporto di minoranza, Marco Titocci (il Centro), a difendere a spada tratta il diritto del sodalizio sportivo da lui presieduto a disporre, anche in futuro, del proprio terreno da gioco. Questi ha criticato la realizzazione di un secondo campo da calcio a Verscio, ritenendo l’operazione costosa (insostenibile per i due club sportivi) e penalizzante, preannunciano ricorsi in caso di approvazione del messaggio municipale.
Sulla necessità di compiere una scelta coraggiosa e di lasciarsi alle spalle il passato ha fatto leva, nella replica, il sindaco Fabrizio Garbani Nerini. «Vi sono questioni irrisolte da tempo, come i posteggi del Pozzo di Tegna e la mancanza di un ecocentro. Quella che vi sottoponiamo è una variante pianificatoria piuttosto forte, che va a introdurre il principio di legalità contro una consuetudine, consolidata, di tolleranza di situazioni precarie. La proposta di rinunciare al campo Ai Gabi è frutto di un lungo compromesso col Cantone. Serve a compensare la sistemazione del posteggio al Pozzo. A ogni buon conto, se la proposta verrà approvata, non è che dall’oggi al domani il campo da calcio sparirà. Ci vorrà del tempo e questo consentirà al club la ricerca di un’alternativa». Una necessità, quella di liberarsi da certi ‘retaggi’, condivisa da Lucia Galgiani Giovanelli (Lui), che però non ha nascosto i suoi dubbi e timori sull’ubicazione scelta per l’ecocentro. Motivo? L’inadeguatezza di una rete viaria già carente della campagna verscese che non può essere ulteriormente caricata di traffico. La stessa ha pure chiesto lumi su un’eventuale collaborazione con i vicini centovallini. Timori, quelli legati a una crescita del traffico, che ha cercato di fugare il sindaco, spigando che di alternative sostenibili non ne sono saltate fuori. Forti dubbi sull’utilità di un ecocentro come quello pensato dal Municipio li ha sollevati Valeria Cavalli (Il Centro): «Ha senso dissodare dei terreni per costruire una struttura che si riduce a qualche benna di raccolta, rendendo così necessaria una compensazione che va a penalizzare una società sportiva molto attiva a favore della comunità?». Giovanni Lepori (LiSA) ha ricordato l’assenza di alternative e negato il rischio di un incremento del traffico se la riorganizzazione della raccolta del verde verrà eseguita come suggerito dal messaggio municipale. Da Simone Morelli (Lui) è giunto l’invito a prendersi ulteriore tempo per riflettere sulle soluzioni, in mancanza di una visione d’insieme. Marco Fioroni (Il Centro) ha contestato la tempistica della pianificazione fornita dal sindaco («per esperienza vi dico che si compensa prima ancora di avviare i progetti, quindi l’As Tegna rischia di perdere il campo in tempi brevi»).
È andata molto meglio, in entrata di seduta, alla prevista struttura di servizio a Ponte Brolla. Il credito di 20mila franchi per la progettazione del fabbricato in zona ex laghetto Aet (con nuovo tracciato della ciclopista) è stato, infatti, ‘plebiscitato’. Le commissioni nei preavvisi hanno comunque ribadito la necessità di approfondire la questione di costi e ricavi e la necessità di trovare degli sponsor esterni, visto l’interesse sovracomunale e turistico del progetto di valorizzazione dell’area. Consigli che l’esecutivo ha fatto suoi, dal momento che complessivamente l’investimento finale raggiungerà i due milioni di franchi. L’operazione, in ogni caso, è stato assicurato, non viaggerà di pari passo con progetti che hanno, al momento, la priorità, come la palestra.