Per nulla soddisfatti della situazione finanziaria della Città i commissari. Nel rapporto evidenziate diverse criticità. La politica di rilancio non va
"La situazione finanziaria della Città è tutt’altro che rosea. Siamo molto preoccupati, stiamo attraversando un momento delicato e il substrato fiscale è alquanto debole". Sono, queste, soltanto alcune delle osservazioni, molto critiche, formulate dai commissari della gestione di Locarno all’indirizzo del preventivo 2023 della Città. Con una popolazione stagnante e la mancanza di nuovi, buoni contribuenti, la politica strategica adottata a suo tempo, dal Municipio (con la costituzione, nel 2021, su impulso del legislativo, della Commissione municipale economia) sembra proprio non aver funzionato. "Purtroppo anche le speranze che il collegamento veloce di Alptransit e la ripresa del discorso aggregativo potevano rappresentare nuovi stimoli sono state disattese; appare dunque palese che le strategie messe in atto sino a ora non hanno dato i frutti sperati" – commentano i firmatari del rapporto (alcuni si sono espressi con riserva).
"Con l’approvazione del consuntivo 2021, che presentava un pesante disavanzo d’esercizio di quasi 5.43 milioni di franchi, si confidava, raccomandandolo fortemente, una futura chiusura a pareggio dei conti preventivi. Obiettivo mancato, visto che le stime di spesa per il 2023 indicano un deficit di mezzo milione, tenuto conto delle sopravvenienze fiscali di due milioni. Ricordiamo che le sopravvenienze, nel corso delle varie annate, a eccezione di pochi casi, sono sempre emerse e hanno permesso di bilanciare il deficit strutturale, aspetto importante e delicato".
Sugli investimenti, i commissari della gestione non hanno dubbi: "bisogna dare priorità a quella tipologia d’investimenti che migliorano il benessere e la
qualità di vita e che abbiano un riscontro finanziario sulla Città e sulla sua popolazione, come ad esempio l’edilizia scolastica, le opere volte al risanamento, alla sostituzione e alla miglioria dei parchi gioco, nonché alla progettazione definitiva e alla realizzazione degli spazi pubblici del centro urbano". La disamina della Gestione, impietosa, mette in luce anche le assunzioni: "una parte dei commissari nutre delle serie perplessità sull’assunzione della nuova figura del responsabile della qualità e del controllo interno, il quale avrà il compito di analizzare e controllare vari ambiti, sia di natura finanziaria, come pure concernenti a flussi di dati e procedure di tutti i servizi comunali".
Rilevando la più completa assenza di una visione politica sul promovimento economico e sulla creazione di nuovi posti di lavoro ("a questo proposito richiamiamo alla memoria che nella Città di Bellinzona verranno creati e attirati 400 nuovi posti di lavoro"), i commissari sottolineano come "la Città di Locarno, unitamente alla Zona del Piano di Magadino, nonostante disponga sicuramente di un importante potenziale, non riesca a sfruttarlo e di conseguenza non è in grado mai di essere competitiva. Sulla mappa del territorio, inoltre non esiste nemmeno un quartiere sufficientemente attrattivo per i futuri ed eventuali nuovi buoni contribuenti. Attualmente al nostro Comune manca una visione globale sulla capacità di attirare questa fascia di residenti". Lamentando l’assenza, concreta, di proposte e possibili soluzioni per contenere tale deficit, la gestione auspica che il Municipio si impegni a organizzare una discussione sul Piano finanziario.
"Infine, ma non meno importante, constatiamo che non vi è la concretizzazione della volontà d’implementare un discorso aggregativo eseguito con metodologia e concretezza. Rimarchiamo che le collaborazioni con gli altri Comuni dell’Azienda Acqua Potabile e della Polizia Comunale non sono più sufficienti. È d’uopo superare i valichi e attivare le discussioni con i Comuni vicini. Pertanto reputiamo necessario riprendere al più presto il discorso aggregativo in maniera coesa e coraggiosa, allo scopo di perfezionare le argomentazioni nel corso della prossima legislatura, come il contenimento della spesa (il Comune sia piccolo o grande, l’ingranaggio amministrativo è sempre più complesso e appesantito dall’eccessiva burocrazia) e, come già testé citato, l’incitamento di nuovi contribuenti facoltosi cui potremmo offrire maggiori spazi di pregio e di qualità".