Locarnese

‘Minusio, uno studio per promuovere cooperative abitative’

Lo chiedono, in una mozione, i consiglieri comunali Massimo Mobiglia e Giovanni Guscetti che auspicano l’approfondimento del tema

9 novembre 2022
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Creare, anche a Minusio, abitazioni di utilità pubblica, come le cooperative tanto diffuse oltre Gottardo, in modo da favorire l’accesso alla proprietà. Il tutto in un Paese, la Svizzera, nel quale solo circa il 40% della popolazione abita in proprietà private (una percentuale tra le più basse di tutta Europa). A chiederlo, in una mozione inoltrata negli scorsi giorni all’autorità minusiense, sono i consiglieri comunali Massimo Mobiglia (Verdi liberali) e Giovanni Guscetti (Ppd). I due firmatari, ricordando a mo’ d’introduzione come anche l’acuirsi dei problemi geopolitici contribuisca a rendere più difficile costruirsi una propria casa, invitano il Municipio a riflettere sulla loro proposta, che presenta innumerevoli vantaggi anche per l’autorità comunale. Si tratta, in buona sostanza, di "abitazioni di utilità pubblica, senza scopo di lucro, nelle quali si uniscono almeno sette persone (soci) per coprire, in maniera duratura, secondo il principio del mutuo soccorso e della responsabilità, il fabbisogno di spazio abitativo a condizioni finanziarie accettabili". Uno di questi esempi virtuosi ha visto ad esempio la nascita, negli scorsi anni, della Cooperativa ‘Viv Insema’ (in dialetto ticinese vivere insieme), nella campagna di Tegna, con la costruzione di tre case di appartamenti, tutti affittati a famiglie o persone di ogni generazione pronte a questa convivenza comunitaria e ai vantaggi da essa derivanti.

I vantaggi per il Comune

Il vantaggio per l’ente pubblico? "Si possono colmare le lacune nell’offerta di alloggi, qualora mancassero appartamenti per famiglie o anziani. Le residenze con mix sociale, come pure punti d’incontro di quartiere o asili nido portano benefici che si riflettono in tutto l’agglomerato e anche al di fuori del complesso residenziale". Tra i benefici di queste strutture, oltre alla nascita di possibili sinergie in più ambiti, anche quelli finanziari, con l’arrivo in paese in particolare di contribuenti del ceto medio che scelgono di stabilirsi a lungo termine, a tutto vantaggio del gettito fiscale. Fatte queste considerazioni, i due consiglieri Mobiglia e Guscetti chiedono all’esecutivo l’avvio di uno studio che permetta d’individuare possibilità concrete d’insediamento per queste cooperative abitative, coinvolgendo nel discorso, ovviamente, tutti i potenziali portatori d’interesse.