Penuria energetica, bisogno di risparmi e pista anticipata: un’interrogazione della Sinistra Unita evidenzia i dubbi attorno alla manifestazione 2022-23
Il "contropelo" sull’impatto energetico di Locarno On Ice negli anni passati per capire se farla quest’anno sia davvero una necessità: è quanto proposto dalla Sinistra Unita di Locarno, con un’interrogazione del gruppo, i cui primi firmatari sono Gianfranco Cavalli (Pop) e Gionata Genazzi (Pc).
La premessa è che Locarno On Ice è "un evento innovativo, che nell’ultimo decennio si è affermato offrendo un punto fermo di aggregazione sociale e culturale nei mesi in cui prima l’offerta era praticamente nulla". Pertanto, "con questa interrogazione non vogliamo mettere in dubbio la validità e l’esistenza di tale evento, ma non possiamo esimerci da esprimere qualche perplessità sul suo sviluppo e funzionamento in un periodo in cui la penuria di energia e l’aumento dei prezzi è all’ordine del giorno e colpirà i cittadini soprattutto nei mesi invernali in cui il consumo aumenta notevolmente". Questo, "tenendo conto che questa crisi energetica causerà problemi non solo a breve tempo, ma anche, e soprattutto, nel lungo periodo".
Accennato alle raccomandazioni emanate dalla Confederazione, la Sinistra Unita ricorda che in Ticino diverse località hanno preso accorgimenti riguardanti proprio le piste di pattinaggio. Quanto a Locarno, "sorprende che sia stata presa la decisione di anticipare l’inizio dell’evento addirittura a metà novembre, mese nel quale le temperature medie sono fra i 3 e i 5 gradi più alte confronto al mese di dicembre, giustificando la scelta con l’idea di integrare una ‘fan zone’ per seguire i discutibili mondiali di calcio in Qatar".
Le domande poste con l’interrogazione sono le seguenti: "Quale è stato l’impatto energetico (in kWh) dell’evento Locarno On Ice negli anni 2019 e 2021? Si è stabilito un obiettivo di consumo inferiore rispetto a quel livello per l’anno 2022? Se sì, di quanto? Sono state prese in considerazione delle alternative di intrattenimento alla pista di ghiaccio? È stato stabilito un tetto massimo di temperatura per gli igloo allestiti? Verranno mantenuti i cosiddetti "funghi" per riscaldare all’aria aperta visto la loro scarsa sostenibilità? È stata considerata la possibilità di tenere l’evento senza installare la pista di ghiaccio e gli igloo, in modo da proporre comunque un importante luogo di aggregazione e di svago, ma evitando i grossi consumi di queste strutture? Se sì, perché questa opzione è stata scartata?".
E ancora: "Nel caso in cui la penuria di elettricità sia così marcata da incorrere nel rischio di blackout temporanei o di altre gravi problematiche, è già stato preparato o è in discussione un piano d’azione che riguardi l’evento con gli organizzatori?". Infine, tenendo conto che "ai cittadini si richiedono sempre sacrifici, mentre al tempo stesso enti pubblici e la politica in generale, che dovrebbero dare l’esempio, fanno ciò che ai cittadini viene raccomandato di non fare", molti cittadini "osservano queste contraddizioni e si sentono presi in giro". Al Municipio viene chiesto se si sia "pensato a impostare la comunicazione dell’evento in maniera adeguata al difficile periodo che stiamo vivendo"; e se sia stata presa in considerazione la possibilità di seguire l’esempio di altre città svizzere ed evitare di istituire una ‘fan zone’ per i mondiali in Qatar".