Dopo la lettera-denuncia dei dipendenti della Spitex Locarnese e Vallemaggia, la Direzione ha convocato per oggi alle 18 tutti i dipendenti
Nuovo capitolo nel "caso" Alvad, scoperchiato da una lettera di denuncia delle cattive condizioni di lavoro inviata dagli stessi dipendenti dell’Associazione Locarnese e Valmaggese di assistenza e cura a domicilio al direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffele De Rosa, all’Ispettorato del lavoro e al deputato Mps Matteo Pronzini.
Una missiva nella quale sono elencati tutta una serie di fatti puntuali che tradurrebbero "il malumore che da tempo è presente fra tutto il personale e che viene costantemente soffocato dalla Direzione". I punti toccati sono molti e riguardano ad esempio le gratifiche elargite a fine anno dal direttore "con criteri talmente poco chiari da generare sia rabbia che sconforto nel personale", ma anche il dover utilizzare il tempo privato per leggere le cartelle e aggiornarsi al rientro da congedo, vacanza o libero. O ancora le ore di riposo non rispettate nei frequentissimi turni "spezzati", la mancata valorizzazione e addirittura l’umiliazione del personale. Per finire con le troppe distinzioni, a livello infermieristico, tra il personale curante e il gruppo psichiatrico. In generale, una mancata tutela del personale, apprendisti compresi.
Ebbene, secondo quanto appreso dalla Regione, proprio in seguito a quanto emerso nella lettera dei dipendenti, la Direzione dello Spitex Locarnese e Vallemaggia ha convocato per oggi alle ore 18 nella sede di Locarno una riunione plenaria straordinaria con tutte le collaboratrici e i collaboratori, alla presenza del direttore Gabriele Balestra e della direttrice sanitaria Alessandra Viganò. "Alla luce del tono ingiurioso e calunnioso delle informazioni che sono state riportate in questa lettera anonima – si legge nella convocazione spedita ai dipendenti, che potranno collegarsi all’incontro anche a distanza, via Zoom –, desideriamo un confronto aperto con chiunque di voi sentisse la necessità o il desiderio di farlo. Siamo sempre stati disponibili al confronto aperto e costruttivo e continueremo a maggior ragione per il prossimo futuro».
Parole (e modalità) che sembrano però non convincere lo stesso Matteo Pronzini, il quale, dopo aver rivolto al Consiglio di Stato due interrogazioni sul tema – la prima relativa proprio alla lettera e alle condizioni di lavoro in seno all’Alvad, la seconda nella quale in sostanza mette in dubbio il diritto di quest’ultima al finanziamento pubblico (e la buona fede del CdS nelle sue comunicazioni e decisioni) –, è deciso a impedire lo svolgimento della riunione. Come? Attraverso una lettera aperta rivolta domenica in serata al direttore del Dss Raffaele De Rosa e al capo dell’Ispettorato del lavoro Gianluca Chioni, nella quale il deputato Mps fa notare come "non ci vuole molto a scommettere che la conclusione di questa riunione sarà una presa di posizione fatta sottoscrivere al personale nel quale si affermerà che tutto va bene. Il solito schema che abbiamo già vissuto in situazioni analoghe, smentite poi dagli audit allestiti da strutture indipendenti". Per questo, Pronzini ritiene che "tale riunione deve essere annullata e bisogna iniziare con un audit esterno indipendente che possa dare a tutte le parti, compresa la direzione, la possibilità di esprimersi senza condizionamenti di sorta".