Locarno, capodicastero e comandante erano stati avvisati contemporaneamente dalla donna delle presunte molestie verbali di un agente
Risale a circa un mese fa, l’apertura dell’inchiesta amministrativa a carico di agente che avrebbe offeso una dipendente della Città di Locarno, esagerando con le parole. A segnalare le molestie verbali al capodicastero Sicurezza, Pier Zanchi, era stata proprio l’impiegata, che nel contempo aveva avvisato anche il comandante della Polcomunale, Dimitri Bossalini. Il risultato è che la catena di comando politico-operativa del Corpo aveva potuto avvisare in tempi brevi il Municipio e le Risorse umane, affinché iniziasse subito la trafila di verifica dei fatti contestati; verifica che in casi simili avviene, ovviamente, sentendo entrambe le "campane".
«Posso confermare la notizia uscita oggi sul portale della Rsi, ovvero che c’è effettivamente un’inchiesta amministrativa a carico di un agente che avrebbe rivolto apprezzamenti verbali non consoni nei confronti di una dipendente della Città – dice Zanchi alla "Regione" –. Aggiungo che l’inchiesta non è una novità, visto che il suo avvio risale a qualche settimana fa e dovrebbe oggi essere alle battute conclusive. Avevo raccolto personalmente la segnalazione della dipendente, la quale nel contempo aveva contattato anche il comandante, così assieme abbiamo potuto immediatamente attivarci per le verifiche del caso».
Al Municipio andranno un rapporto delle Risorse umane, poi anche le osservazioni del legale cui si è rivolto l’agente. Su quelle basi il Municipio potrà decidere se sussistano gli estremi per delle sanzioni. In attesa di avere notizie in tal senso, l’agente rimane in servizio.
«Questa ulteriore situazione spiacevole mi spinge quantomeno a rilevare che le vie di servizio sono state rispettate e che c’è anche fiducia nel capodicastero, se è vero che proprio a me è giunta direttamente la segnalazione dell’impiegata. Sono circostanze che sia il sottoscritto, sia il comandante prendiamo molto a cuore. Chi si sente oggetto di "attenzioni" non richieste fa benissimo a segnalarle. Sull’altro piatto della bilancia rilevo che purtroppo casi simili – benché al momento, nello specifico, ancora solo presunti – segnano in negativo il grosso lavoro svolto a più livelli, egregiamente, dalla nostra Polizia comunale».
L’inchiesta amministrativa in corso si affianca al "trauma" del licenziamento, deciso dal Municipio, del figlio del comandante, accusato di atti di esibizionismo in seno alla Polcom. Atti che per altro l’agente contesta, così come il conseguente licenziamento, impugnato di fronte al Consiglio di Stato.