La Fcti condanna senza mezzi termini i deplorevoli atti compiuti da un gruppo di persone nemmeno in possesso di una licenza venatoria
"Pur nella consapevolezza che un’inchiesta è in corso, la Federazione cacciatori ticinesi si distanzia con fermezza dai deplorevoli atti di bracconaggio avvenuti in Vallemaggia e dai loro autori, alcuni dei quali sembra per altro che non siano nemmeno in possesso della licenza di caccia". Poche righe per esprimere il proprio disappunto verso gli autori di battute di caccia notturne, con armi appositamente modificate, fruttate un grosso bottino, finiti nel mirino delle autorità preposte proprio di recente. "La grande maggioranza dei cacciatori ticinesi pratica l’arte venatoria con passione, correttezza e nel rispetto delle regole e la Federazione che li rappresenta condanna senza equivoci simili comportamenti che nulla hanno a che vedere con la caccia. La Fcti si è dotata nel 2019 di un codice etico che prevede tutta una serie di norme comportamentali nei confronti dell’ambiente, della selvaggina e della collettività ed esorta tutte le cacciatrici e i cacciatori ad attenersi a queste regole comportamentali", conclude la presa di posizione trasmessa ai media.