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Investimenti non corretti, pesanti perdite per clienti Ubs

Studi legali sollecitati ad intervenire per le azioni di un quadro a Locarno, nel frattempo deceduto. Luca Pedrotti. “Siamo sotto choc”

Sconcerto all’istituto bancario locarnese
(Ti-Press)

Un consulente finanziario Ubs di Locarno, del quale si è recentemente purtroppo appreso il decesso, effettuando investimenti scorretti avrebbe causato ingenti perdite a diversi clienti della banca. Clienti che proprio in questo periodo si stanno facendo avanti con alcuni studi legali ticinesi per chiedere di essere tutelati in eventuali azioni legali nei confronti dell’istituto bancario.

In relazione alle perdite, si parla di cifre importanti, legate sostanzialmente a investimenti non conformi alle direttive dei clienti, e più precisamente non conformi al profilo di investimento da essi scelto.

Clienti ‘delicati’

Stando a nostre informazioni, l’uomo, "tradendo" il profilo degli investimenti promessi, e realizzandone di maggiormente rischiosi, avrebbe causato ai suoi clienti perdite che sono arrivate a oscillare dal 50 all’80-90% del capitale investito. Dell’ex consulente finanziario, che aveva raggiunto in banca la qualifica di dirigente, si parlava come di un collaboratore brillante. Ultimamente l’uomo era stato avvicinato da, o si era procacciato, clientela costituita da italiani residenti sia in Italia sia in Svizzera, con lo "stigma" di essere stati in precedenza respinti in Ticino da altre banche. In più, l’ex consulente Ubs era particolarmente attivo nel mercato delle criptovalute e fungeva da testa di ponte fra la sua clientela e il mercato immobiliare locale. Non per niente negli ultimi tempi si era messo alla ricerca, nel Locarnese e nel Bellinzonese, di terreni da acquistare e poi rivendere.

La Direzione di Ubs, venuta a sapere quanto stava accadendo, aveva licenziato l’uomo, senza per altro predisporre un’informazione sufficientemente chiara nei confronti delle persone o delle aziende che gli si appoggiavano per questioni bancarie. In particolare, l’istituto ne avrebbe giustificato l’assenza "per motivi di lavoro" quando già non era più alle dipendenze della banca.

In precedenza, la scoperta della serie di operazioni finanziarie poco felici gli era costata non soltanto il posto in banca a Locarno, ma anche la prospettiva di un reimpiego, per una nuova avventura professionale, in un altro istituto bancario con il quale aveva già raggiunto un accordo.

‘Vicinanza alla famiglia’

Per l’accertamento dei fatti era stata aperta un’inchiesta, come sottolinea il direttore regionale di Ubs Ticino, Luca Pedrotti. «In casi simili non bisogna correre dietro alle speculazioni – dice a "laRegione" – ma attenersi ai fatti. In Ubs siamo tutti sotto choc per l’epilogo tragico di una vicenda che non avremmo mai voluto vivere. Il mio sconcerto e la mia tristezza sono quelli di tutti i colleghi che per molti anni hanno lavorato con il collaboratore. Da parte mia, e della banca, vadano le più sincere condoglianze e la massima vicinanza alla sua famiglia». Quanto a Ubs, l’ufficio stampa, richiesto di un commento sulla vicenda, si è limitato a osservare che "c’è un procedimento penale in corso, quindi non commentiamo".