‘Viv insema - Insema l’è mei’, stemma proposto da un autore ancora anonimo, ha (stra)battuto le altre due candidature portate al voto in Valle
Insieme allo stemma probabilmente migliore dal punto di vista grafico (ma ovviamente ognuno ha il suo parere), ha vinto uno slogan, un messaggio, un "credo" che è necessario per dare ossigeno al fuoco del Comune unico Verzasca. Un messaggio che recita, semplicemente, "Viv insema - Insema l’è mei", e lo fa in dialetto, la lingua della Verzasca, il legame con le radici, l’anima di un territorio che potrà rinnovarsi, modernizzarsi, convincersi dell’esigenza di un’aggregazione, fare importanti passi avanti; ma sempre dovrà confrontarsi con il suo passato, la sua storia, perché lì, appunto, c’è l’anima dei verzaschesi. Per la serie: "Conosci il tuo passato per capire il presente e meglio affrontare il futuro".
Insomma, la votazione andata in scena in Verzasca per la scelta dello stemma comunale ha consentito alla popolazione di esprimere con una certa nettezza la sua preferenza per "Viv insema - Insema l’è mei", opera per ora di un anonimo (nelle prossime ore il Municipio procederà con l’apertura delle buste per capire di chi sono la penna e l’immaginazione vincenti), che ha opportunamente scelto dei simboli della Valle e li ha messi insieme con ottimo criterio grafico: il camoscio, le montagne, le acque della Verzasca e il Ponte dei Salti.
Non si sono mossi in tantissimi, a dire la verità, perché sui 706 iscritti in catalogo sono andati a votare soltanto in 331, di cui 325 per corrispondenza. Comunque, lo stemma preferito è emerso con grande chiarezza, avendo raccolto ben 192 voti, contro i 72 di "Una Valle un Comune" e i 58 voti di "Per aspera ad Verzasca", che erano gli altri due finalisti in gara.
"Il camoscio porta con sé diversi significati metaforici – si può leggere nella documentazione fornita dal Comune prima della votazione, per dare un senso alle proposte dei tre prescelti per la corsa finale alle urne –. In questo caso vuole simboleggiare una virtù selvaggia e autentica. Il Ponte dei Salti, elemento architettonico che più rappresenta il territorio, è un simbolo facilmente riconoscibile e unico, in grado di rendere fortemente identitario lo stemma. Le onde riprendono la sagoma del ponte rendendo così sinuoso e bilanciato l’insieme. È un elemento unico che unisce e accomuna i vari territori che attraversa, simboleggia la continuità. La Valle, rappresentata dalle due montagne, forma una ‘V’ che convoglia lo sguardo verso il centro dello stemma".
Il Comune unico è nato il 18 ottobre 2020 dall’aggregazione di Brione (Verzasca), Corippo, Frasco, Sonogno, Vogorno e dei territori in valle dei Comuni di Cugnasco-Gerra e di Lavertezzo.