Dopo le recenti stragi di ovini, si attende dal governo la probabile autorizzazione all’abbattimento del (o degli) esemplari problematici
Mentre gli avvistamenti del lupo, nelle vallate ticinesi, non fanno ormai quasi più notizia tanto sono ricorrenti e mentre l’Unione contadini ticinesi torna a sbandierare la richiesta di un abbattimento immediato del predatore, da Bellinzona si attende di sapere se l’autorizzazione a sparare verrà, o meno, concessa, alla luce soprattutto delle recenti stragi compiute in Valle Rovana. Il tempo, per i pastori e i proprietari di animali da reddito, stringe, anche perché il bestiame presto dovrà lasciare le stalle. La pressione sulle autorità cantonali è dunque tanta ed è sfociata, come noto, settimana scorsa, in un’insolita azione di protesta che ha spinto un gruppo di allevatori a portare le carcasse degli ovini sbranati a Cerentino davanti a Palazzo delle Orsoline.
Insomma il momento è delicato anche per le autorità. Saranno loro (Consiglio di Stato) a decidere se il lupo che "banchetta" indisturbato in alta Vallemaggia (17 gli ovini uccisi nei raid) avrà, o meno, le ore contate, dal momento che i requisiti per la sua eliminazione, a quanto è dato sapere, vi sarebbero tutti. Mancano intanto ancora i risultati dell’esame del Dna dal laboratorio incaricato delle analisi a Losanna. Bisognerà munirsi di pazienza, visto che occorreranno ancora alcuni giorni.
Vi è però un altro problema di non facile risoluzione: in alta Vallemaggia si parla di più lupi in azione (due certi, tre quelli scoperti dall’allevatore il giorno della mattanza del suo gregge, all’interno della recinzione) quindi quale di essi va punito con la "condanna capitale?" Occorrerà monitorare attentamente gli esemplari per identificarne il reo o verranno eliminati tutti e tre? Inoltre bisognerà accertarsi che tra di loro non vi sia un esemplare femmina gravida, per abbattere la quale, in tal caso, occorre in primo luogo un preavviso favorevole da parte di Berna (Ufficio federale dell’ambiente).
I due Dipartimenti, del Territorio per quanto riguarda l’Ufficio caccia e pesca e quello delle Finanze ed economia, da noi interpellati, non rilasciano informazioni più esaustive al riguardo. Fanno sapere di essere in una fase procedurale di valutazione.
Da parte sua il Wwf, per bocca di Massimo Mobiglia, presidente della sezione della Svizzera italiana, osserva che «senza disporre degli elementi necessari alla base di un’eventuale autorizzazione all’abbattimento, non ha senso rilasciare un preavviso. Se le autorità competenti (Cantone e Ufficio federale dell’ambiente) dimostreranno di aver rispettato tutti i criteri, Wwf Svizzera non investirà tempo in opposizioni. È chiaro che sarebbe più opportuno che i tre lupi lasciassero l’area sulle proprie zampe, spostandosi altrove prima che sia tardi. Ripeto: in assenza di elementi concreti, impossibile sbilanciarsi».
Negli ultimi giorni vi sono stati ulteriori avvistamenti. Nel fine settimana, un lupo è stato ripreso mentre, in pieno giorno, inseguiva un capriolo sui prati di Cimalmotto; tracce di più esemplari sono state invece rinvenute sulla neve nella zona Grossalp; infine pare manchi all’appello un alpaca di proprietà di un allevatore della zona. Lo stesso che qualche mese fa si è visto sgozzare dal canide selvatico due esemplari che erano al pascolo nella Valle di Campo.