Il Ministero pubblico della Confederazione ha avviato un procedimento per sospetto di perturbamento della circolazione pubblica
Sospetto di perturbamento della circolazione pubblica. È il titolo di reato in base al quale il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) ha aperto un procedimento penale contro ignoti in relazione allo schianto del 16 marzo in cui ha perso la vita, nella Valle del Carcale sopra Gordola, il 49enne pilota d’elicottero Gabriele Mossi. Un’inchiesta penale viene in questi casi aperta dall’Mpc sulla base dell’articolo 98 della Legge federale sull’aviazione, che ne decreta le competenze per il perseguimento dei reati commessi a bordo di un aereo.
L’articolo 237 del Codice penale – il perturbamento della circolazione pubblica appunto – prevede una pena detentiva fino a tre anni, o una pena pecuniaria, per "chiunque intenzionalmente impedisce, perturba o pone in pericolo la circolazione pubblica, in modo particolare la circolazione sulle strade, sull’acqua o nell’aria e mette con ciò scientemente in pericolo la vita o l’integrità delle persone". In più, "se il colpevole mette scientemente in pericolo la vita o l’integrità di molte persone, può essere pronunciata una pena detentiva da uno a dieci anni". Si parla di una pena detentiva fino a tre anni o di una pena pecuniaria se chi ha commesso il reato "ha agito per negligenza".
Visto e considerato che il procedimento è stato aperto contro ignoti, e che il pilota era l’unico occupante del velivolo, è evidente che la Procura federale intende capire in che misura possano essere ravvisate responsabilità da parte di terzi. L’indagine viene svolta in stretta collaborazione con la Polizia cantonale.
Parallelamente all’inchiesta penale, una sulla sicurezza viene condotta dal Sisi, che si occupa di tutti gli aspetti riguardanti le cause dell’incidente e la prevenzione, onde evitare, sulla base delle risultanze, che altri incidenti simili si verifichino in futuro.