L’ex vicesindaco Tiziano Tommasini molto critico rispetto al progetto Ffs atteso da anni: ‘Eccessiva cementificazione e rischio di speculazioni edilizie’
La fermata Tilo a Minusio «è inopportuna e il progetto va bloccato». Lo sostiene l’ex municipale e vicesindaco di Minusio, Tiziano Tommasini, che, «se ci fossero i dovuti riscontri», si dice intenzionato a lanciare una domanda di referendum contro il doppio credito votato di recente dal Consiglio comunale e riguardante la quota parte comunale per la realizzazione della fermata (550mila franchi) e la sistemazione di via Verbano (342mila franchi, «preventivo a mio parere – nota – alquanto ottimistico»).
Tommasini ricorda innanzitutto che da queste cifre sono esclusi due interventi onerosi come la sistemazione del posteggio ex Elsener e dell’annesso centro raccolta rifiuti, e un eventuale servizio bus da e per la fermata che le Fart hanno già giudicato eccessivamente oneroso (900-950mila franchi annui «secondo uno studio effettuato dal Comune») e che ciononostante Minusio «potrebbe realizzare». A tutto questo, sostiene, «andrebbero ad aggiungersi gli annuali costi di manutenzione della fermata. Una spesa dunque non proprio indifferente per un Comune che in questi anni si troverà confrontato con una situazione economica non delle più floride e che, a breve, si troverà costretto ad aumentare il moltiplicatore di alcuni punti. L’intervento muterà radicalmente l’aspetto di questo quartiere che finora ha mantenuto le sue caratteristiche».
L’ex esponente di Uniti x Minusio si dice spaventato per quella che giudica un’eccessiva cementificazione: «Due marciapiedi in cemento della lunghezza di 220 metri, e pure, in cemento, muraglioni di contenimento. A tutto questo, sanguinosa ferita nel cuore del tessuto urbano, va aggiunto un notevole inquinamento luminoso, che implicherà la distruzione di flora e fauna, oltre che un maggiore inquinamento dell’aria (polvere di ferro) provocato dai treni in frenata». E non è ancora tutto, perché in relazione alla presenza di una fermata, Tommasini teme «atti di vandalismo e disturbi della quiete notturna, con conseguente aggravio di lavoro per la Polizia comunale».
Altre perplessità si aggiungono per l’assenza di posteggi che, «anzi, saranno ridotti, nonostante gli attuali, per gran parte dell’anno, risultino occupati da turisti e abitanti della zona che desiderano usufruire della passeggiata a lago o, in estate, godere del refrigerio delle sue acque; il posteggio è inoltre spesso occupato per funerali e, di martedì, riservato per il servizio raccolta ingombranti, oltre che essere punto di riferimento per i genitori degli allievi della Scuola Steiner che vi fanno capo quattro volte al giorno per il trasporto dei loro figli». V’è una facile accessibilità per le bici, «ma solo quelle elettriche, vista la salita alquanto ripida».
Restando in tema trasporti, ma tornando a quello pubblico, Tommasini ritiene che bastino e avanzino i collegamenti Fart esistenti fra Minusio e Locarno (che distano 2,5 km) e fra Minusio e Tenero e teme che «deturpando definitivamente uno spazio pregiato» si corra il rischio che la zona «diventi luogo di speculazione edilizia, come successo fra via Simen e via San Gottardo». Infine, si chiede come mai il (suo ex) Municipio «per un intervento che, se realizzato, modificherà profondamente le caratteristiche del territorio, non ha indetto, come fatto per altri importanti oggetti, una serata di informazione e confronto»; serata che, è il suo auspicio, «dovrà tenersi a breve termine».