Interrotta pure la fase di sorveglianza
Vigili del fuoco e abitanti possono tirare un sospiro di sollievo: l’incendio sul Monte Gambarogno, scoppiato nella notte di sabato su domenica 30 gennaio, è stato dichiarato ufficialmente spento. “Grazie all’efficacia delle operazioni di bonifica della scorsa settimana e con le precipitazioni cadute tra lunedì e martedì, il rischio di riaccensione può essere ragionevolmente escluso”, scrivono in un comunicato i pompieri di Bellinzona, sin da subito a capo delle operazioni di spegnimento.
Anche la fase di sorveglianza è dunque conclusa. La Direzione dell’intervento ha preso ieri questa decisione dopo il sopralluogo effettuato nel pomeriggio di ieri. Il controllo era “finalizzato a determinare l’effetto delle precipitazioni sul terreno” ed è stato supportato da “un ulteriore rilievo termografico con i droni del Nucleo Sapr dei Vigili del fuoco della Regione Lombardia”, si legge.
Sempre venerdì sono state definitivamente smantellate le riserve d’acqua e i presidi di materiale antincendio lasciati sul posto e pronti all’uso in caso di necessità, decretando così la fine dell’intervento. Ricordiamo che per domare le fiamme, per oltre due settimane sono stati messi in campo, quotidianamente, elicotteri civili e militari, decine di pompieri e, pure, per una giornata, due aerei Canadair della Protezione civile italiana.
Nonostante le precipitazioni, la situazione dei boschi ticinesi sul fronte degli incendi rimane critica. I pompieri raccomandano dunque la massima prudenza e il rispetto del divieto generale di non accendere fuochi all’aperto.