Interrogazione al Municipio di Maggia di Lega/Udc/Agrari e Ppd sui costi della bonifica dell’area inquinata da una ditta e di proprietà dei Patriziati
Bonifica del comparto di Riveo, c’è chi vuole vederci un po’ più chiaro. È il caso del Gruppo Lega – Udc / Svp / Ex Agrari - Indipendenti e del Ppd+Gg di Maggia, che al riguardo ha presentato al Municipio un’interrogazione. “Nell’ultimo Consiglio comunale di Maggia, è stata sollevata la questione inerente al risanamento dovuto a inquinamento del comparto occupato a suo tempo dalla società Graniti Bionda Sa. A tal proposito, nel corso della seduta, come pure tra la popolazione, sono sorti diversi interrogativi sui quali ci sembra importante fare chiarezza” – osservano in entrata i firmatari. “Quali consiglieri comunali riteniamo doveroso avere maggiori informazioni in merito, ma soprattutto capire quale ruolo e posizione intende assumere il Municipio. È un dato di fatto che il sedime risulti essere inquinato, tanto quanto è comprovato che i proprietari dei fondi siano i Patriziati (Cevio, Linescio o Someo), come pure che il Municipio di Maggia abbia già anticipato denaro pubblico per provvedere al risanamento”. I consiglieri ritengono che l’Amministrazione (che ha sporto denuncia penale nei confronti della ditta responsabile degli inquinamenti) non abbia alcuna responsabilità al riguardo dell’accaduto; tuttavia l’ente è chiamato alla cassa. Per quale motivo? “Dal momento che l’esecutivo non ha mai violato i suoi doveri di controllo (vedi segnalazione fatta a suo tempo per iscritto al Cantone), ma che si tratta di questioni tra privati, nella fattispecie tra la società coinvolta e i Patriziati, non troviamo corretto che sia il Comune a farsene carico”. I firmatari ricordano pure che, al riguardo, c’è una sentenza del Tribunale federale che parla chiaro: “In caso d’inquinamento è da ritenersi responsabile in primo luogo chi ha cagionato il perturbamento o il pericolo. In condizioni più restrittive potrebbe essere reso responsabile anche chi è proprietario, questo solo però nel caso in cui abbia omesso di effettuare la dovuta vigilanza. Il Tf identifica fra gli enti responsabili chi ha sfruttato il sedime e chi ne è il proprietario, ma non il Comune dove sono ubicati i terreni”.
Da qui tutta una serie di domande, a sapere se i Patriziati coinvolti hanno già versato al Comune quanto quest’ultimo ha anticipato; se gli altri sedimi del comparto sono pure stati esaminati (caso affermativo con quali esiti? In caso negativo per quale motivo?); se vi sono dei preventivi inerenti al risanamento del citato fondo inquinato e per un’eventuale bonifica di tutto il comparto Riveo-Visletto; se l’Amministrazione ha inviato dei precetti esecutivi alla ditta responsabile del danno. Infine chiedono in quale misura questo intervento di bonifica ostacolerà il progetto di arginatura e di valorizzazione ambientale approvato nel 2014 e con quali conseguenze finanziarie.