Costituita a Locarno la Commissione incaricata prima di riallestire il bando per la Direzione, e poi di dare consulenza alla Città
Rodolfo Huber, Simona Martinoli, Niccolò Castelli, Roberto Maggini, Renato Martinoni e Giulia Maria Beretta. Più la municipale Nancy Lunghi, capodicastero incaricata, in qualità di presidente. Ha finalmente dei volti, e dei nomi, la Commissione municipale Cultura di Locarno. Dovrà definire una visione culturale per la Città di Locarno, incluso il profilo idoneo per la Direzione dei Servizi culturali, sulla cui base potrà essere riallestito il bando di concorso per il “dopo Chiappini” (che nel frattempo è per altro diventato il presente dello stesso Rodolfo Huber, archivista e storico cui, dopo l’annullamento del primo concorso, era stata affidata la Direzione dei Servizi ad interim).
La tempistica fissata dalla municipale socialista per raggiungere lo scopo – un nuovo responsabile dei Servizi – è relativamente fluida. Lunghi conta di «possibilmente arrivare con la pubblicazione del nuovo bando – o, più difficile, con la nomina – entro fine anno, in maniera tale da avere una nuova Direzione nei primi mesi del 2023. Ma non c’è fretta. Visto che si riparte in questo modo, vale la pena fare le cose per bene. Nell’attesa, c’è Huber, che nel suo interinato sta facendo un ottimo lavoro, anche a livello di allestimento del programma espositivo».
Cose per bene che verranno precedute da un ulteriore step: lo studio che verrà commissionato a una o uno studente sulla situazione attuale a livello culturale sul territorio. Risultati alla mano, entrerà in scena la Commissione Cultura.
La composizione del gremio di “saggi” conferma un cambio di paradigma nell’approccio politico della Città ad ambiti che politici non sono. Lo si era potuto assaggiare con il completo rinnovamento del Cda del Palacinema, ora composto da due soli membri del Municipio (il sindaco Alain Scherrer e la stessa Nancy Lunghi), una “presidente di diritto” come la promotrice della struttura Carla Speziali e 6 tecnici come Nadia Dresti, Tiziana Zaninelli, Thomas Geiser, Francesco Lurati, Michele Mainardi e Theo Mäusli. Tutta gente, ivi compreso il direttore Roberto Pomari, che l’audiovisivo e le discipline a esso collegate le mastica.
Il che è esattamente ciò che succederà nella Commissione Cultura, formata da profili settoriali di riconosciuto valore. «L’obiettivo era proprio quello – commenta Lunghi –: raccogliere personalità, e con esse competenze e idee, che ci permettano di stabilire prima, e accompagnare poi, le linee guida della cultura a Locarno e nel Locarnese». L’elemento interessante viene proprio dalla configurazione settoriale della commissione: accanto a Huber, memoria storica, archivista di lungo corso e direttore ad interim dei Servizi, sono state scelte personalità rappresentative di diversi ambiti di competenza. Simona Martinoli, direttrice della Fondazione Marguerite Arp di Locarno, docente universitaria, già curatrice del Museo Villa dei Cedri a Bellinzona e, oltre ad altri incarichi, già direttrice dell’Ufficio della Svizzera italiana della Società di storia dell’arte in Svizzera, porta in dote conoscenze e visioni nell’ambito dell’arte figurativa. Poi c’è Niccolò Castelli, regista, sceneggiatore e direttore della Ticino Film Commission: a lui il compito di rappresentare l’arte audiovisiva. Quella performativa e musicale sarà invece il bagaglio di Roberto Maggini, figura conosciutissima in tutta la Svizzera italiana per avere lungamente lavorato quale assistente alla direzione del Teatro di Locarno, per aver diretto il Teatro Dimitri di Verscio, aver fondato la Compagnia Teatro Paravento ed essere stato membro della Commissione culturale del Canton Ticino; tutto ciò, non dimenticando che Maggini è cantante, chitarrista e grande studioso di musica popolare, ambito lungamente e amorevolmente condiviso con Dimitri.
Renato Martinoni e Giulia Maria Beretta completano l’organico. Al primo, figura di spicco in ambito nazionale, è stato affidato il compito di rappresentare letteratura e filosofia. Lo potrà fare in virtù di una carriera che lo ha visto come professore ordinario di Letteratura italiana all’Università di San Gallo e “visiting professor” di Letteratura comparata all’Università Ca’ Foscari di Venezia e a quella del Piemonte Orientale. Martinoni ha pure insegnato al Poli e all’Università di Zurigo, nonché in quella di Losanna. Fra i diversi altri incarichi assunti troviamo anche quello di membro della Commissione nazionale dei Vocabolari svizzeri, e non sfugge la sua ampia e variegata opera letteraria, oltre a quella di traduttore e ricercatore. Beretta, infine, rappresenterà in commissione gli addetti culturali del Locarnese; artista e ceramista, l’anno scorso ha dato vita al “Risveglio Culturale”, la piattaforma di dialogo regionale di cui ha assunto, e tuttora detiene, la coordinazione.
A loro spetterà dunque il compito di modellare gli obiettivi culturali cittadini e stabilire il percorso necessario per raggiungerli. In questo senso, fa notare Nancy Lunghi, «non è detto che la funzione dirigenziale si esaurisca nella figura di un Direttore o una Direttrice dei Servizi. Accanto a essa potrebbero esserci altri profili specialistici, settoriali. Questo è il momento di non escludere nulla».