Locarnese

Neggia: scarso aiuto dal cielo e il vento ferma gli elicotteri

La tattica d’intervento passa alla fase difensiva. Da domani arriveranno forze fresche messe a disposizione da altri corpi di montagna del Cantone

Il lavoro alacre dei pompieri
(Pompieri di Bellinzona)
7 febbraio 2022
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Pochi fiocchi di neve e pochi mm di acqua. Si illude chi pensa che le precipitazioni della scorsa notte possano aver contribuito a spegnere l’incendio che da più di una settimana, ormai, interessa la zona dei monti del Gambarogno, sul versante sud verso Indemini. Samuele Barenco, comandante dei Pompieri di Bellinzona, non sprizza certo ottimismo. L’aiuto dal cielo è stato ben poca cosa. Anzi, le forti raffiche di vento che spirano in queste ore sulle cime (previste fino a 120 km/h) costringono a terra gli elicotteri. Troppo rischioso alzarsi in volo per effettuare lanci d’acqua. Il grosso del lavoro viene dunque svolto dalla cinquantina di militi impegnati in un’opera di bonifica all’interno del perimetro interessato dal sinistro, dove alcuni focolai si sono riattivati, anche in prossimità della strada. «Siamo dovuti ricorrere a un cambiamento della nostra tattica. Nel fine settimana, abbiamo affrontato in modo diretto i focolai, con l’appoggio degli elicotteri. Ora siamo passati a una tattica difensiva, con la costruzione di linee tagliafuoco (oltre 5 km) per impedire alle fiamme di estendersi e attaccare aree ancora risparmiate dal rogo. Avevamo previsto questo nuovo approccio e quindi il dispositivo è stato rapidamente adattato alla nuova realtà».

Il vento, secondo le previsioni, dovrebbe attenuarsi nel corso della notte. Per quanto riguarda i pompieri all’opera, nel fine settimana una squadra dell’Aib del Luinese ha supportato il lavoro delle squadre ticinesi fino a ieri. Il grosso del dispositivo italiano è poi stato tolto. Sono invece sempre a disposizione dei pompieri ticinesi i droni forniti dai Vigili del fuoco della vicina Penisola, i quali continuano a monitorare l’area dell’Alpe di Neggia per cercare i punti caldi dell’incendio.

È stato pianificato anche il potenziamento del dispositivo in protezione della strada cantonale e delle abitazioni a valle dell’incendio, con l’impiego di tre autobotti, al fine di scongiurare una propagazione in questa direzione.

Arrivano i rinforzi da tutto il Cantone

Da domani, intanto, saranno coinvolti nel contrasto alle fiamme militi provenienti da tutti i Corpi pompieri di montagna e delle Sezioni di montagna del Cantone Ticino. Il concetto di rinforzo del personale, elaborato dalla Direzione dell’Intervento nel corso del finesettimana, mira a ripartire il carico di lavoro sulle diverse unità, senza gravare in modo eccessivo sulla prontezza d’intervento e la copertura delle diverse regioni. Inoltre, ciò ha lo scopo di concedere alcuni giorni di riposo ai numerosi pompieri di montagna della Città di Bellinzona (oltre sessanta i militi impegnati) che sono all’opera oramai da otto giorni.