Dopo aver ben accolto la decisione del Consiglio federale sul raccordo autostradale, la sezione cittadina del Ppd deplora la situazione della navigazione
È adesso necessario e “fondamentale mantenere costantemente l’attenzione politica su questo progetto, la cui realizzazione è attesa da decenni e non è ulteriormente procrastinabile. Ne va dello sviluppo residenziale, turistico ed economico di tutto il Locarnese”, scrive in una nota stampa la sezione cittadina del Partito popolare democratico (Ppd) in seguito alla notizia dell’inserimento da parte della Confederazione del collegamento stradale A2-A13 nel Programma di sviluppo strategico orizzonte 2040. Il monito pipidino viene lanciato subito dopo che la stessa sezione non ha mancato di esprimere “particolare soddisfazione per la decisione del Consiglio federale”.
Se sul fronte della rete autostradale l’orizzonte si rischiara e “le prospettive paiono positive – scrive la sezione locarnese –, altrettanto non si può affermare per quanto concerne l’annosa tematica della navigazione sul Lago Maggiore”, rammenta rammaricata, aggiungendo che “la situazione non è ulteriormente tollerabile e che sia indispensabile agire in maniera decisa nei confronti delle autorità italiane”.
E rintuzza il comunicato: “La concessionaria italiana sul Lago Maggiore abusa chiaramente delle proprie prerogative di monopolio e non consente alla Società Navigazione Lugano Sa (Snl) di gestire autonomamente il traffico viaggiatori interno”. E si legge quindi: “Il Locarnese è fortemente penalizzato da questa situazione al limite del grottesco, che vede la Svizzera non poter gestire liberamente la navigazione all’interno dei propri confini nazionali. La frustrazione è ancora maggiore vedendo circolare sul Lago Maggiore battelli italiani assai vetusti e alimentati a diesel”, sottolineando quindi come sia risaputo che la Snl è disposta a “rinnovare la flotta e a investire in natanti elettrici, purché le divergenze con l’Italia siano risolte e gli accordi rivisti”.
La sezione locarnese sottolinea quindi di sostenere “la richiesta formulata in un primo momento dall’Ente regionale di sviluppo e fatta propria dalla Deputazione ticinese alle Camere federali di disdire la Convenzione con l’Italia che disciplina la navigazione sul Lago Maggiore e sul Lago di Lugano. Sorprendente è la recente risposta del Consiglio federale alla mozione della Deputazione ticinese, nella misura in cui la responsabilità di agire viene di fatto rinviata alle autorità cantonali. Il Consiglio federale non può tergiversare su una tematica così importante e dai chiari risvolti internazionali. Una soluzione è possibile unicamente se l’autorità federale agisce in prima persona nei confronti delle autorità italiane”, scrive ancora.
In chiusa, il Ppd locarnese invita (e auspica) “il Municipio di Locarno ad attivare ogni possibile canale a livello cantonale e federale, affinché nell’interesse di tutta la regione si possa finalmente sbloccare questa intricata matassa”.