Locarnese

Officine Fart, scelto il progetto (da 20 milioni) per Riazzino

Concluso il concorso e svelati i dettagli della futura struttura, con officina e deposito. Sarà predisposta per la gestione di veicoli elettrici

Il rendering dell’esterno dell’edificio
13 gennaio 2022
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È il progetto Urbino_18, presentato dal gruppo interdisciplinare guidato dallo studio di architettura Canevascini&Corecco Sagl, il vincitore del concorso internazionale per la progettazione della nuova officina e deposito Fart Sa a Riazzino.
I totale avevano inoltrato la domanda per la partecipazione al concorso, aperto nel mese di luglio del 2021, 36 gruppi interdisciplinari. Di questi, 35 sono risultati idonei e 28 hanno consegnato un progetto sottoponendolo al giudizio della giuria, riunitasi nel corso del mese di dicembre.

La stessa giuria, composta da due rappresentanti Fart, da tre professionisti esterni e da un supplente per ogni categoria, è stata coadiuvata anche da specialisti chiamati ad approfondire le peculiarità tecniche dei progetti. Riunitasi nel mese di dicembre, ha identificato i sei progetti finalisti che si sono aggiudicati il montepremi complessivo previsto dal bando di concorso e pari a 130mila franchi, attribuito in funzione della graduatoria.
Il primo rango è stato conferito al progetto contraddistinto dal motto Urbino_18 e presentato dal gruppo interdisciplinare guidato dallo studio di architettura Canevascini&Corecco Sagl di Lugano, consorziato con lo studio di architettura Delorenzi La Rocca architetti Snc di Minusio e con lo studio d’ingegneria civile Vanetta di Pregassona. Il gruppo è completato dai consorziati non esclusivi Tecnoprogetti Sa (ingegneria elettromeccanica), studio di ingegneria Rcvs Zocchetti Sa, studio Della sicurezza di Fabio della Casa (specialista polizia del fuoco), ing. Andrea Roscetti (fisica della costruzione) così come dal subappaltante non esclusivo ing. A. Berrone come consulente ambientale e fonico.

“Il progetto vincente s’inserisce nel contesto in modo preciso – indica la giuria nel suo rapporto –. L’edificio principale, posizionato sull’asse nord-sud, stabilisce un chiaro rapporto sia con la strada cantonale sia con la ferrovia. Questa impostazione permette al manufatto di fungere da terminale al comparto garantendo, nel contempo, un’interessante permeabilità fra le imponenti montagne e il Piano di Magadino”. E ancora: “Lo stesso progetto cerca anche di creare un chiaro ordine lungo la strada cantonale attraverso l’inserimento di un filare d’alberi con dei posteggi. Alle sue estremità vengono proposte in modo preciso sia l’entrata sia l’uscita dei bus. Nell’angolo a ovest s’inserisce anche l’ingresso pedonale”.

Stando alle indicazioni della giuria, dal profilo architettonico “lo stabile principale è caratterizzato da due testate che ospitano i contenuti più ‘domestici’, le circolazioni verticali e i vari depositi, mentre nella zona centrale si situano i grandi spazi dedicati all’officina e al deposito dei bus. A livello del piazzale si trovano i vari ingressi che esprimono il carattere funzionale dello stabile mentre al piano superiore viene proposta una facciata continua caratterizzata dalla presenza di un anello strutturale che neutralizza i vari avvenimenti che compongono l’edificio. Essi diventano in parte leggibili attraverso il materiale traslucido proposto per la sua materializzazione: un semplice gesto che permette di articolare i vari volumi a seconda delle loro necessità senza alcuna forzatura”.
Questa lunga facciata continua, “gesto architettonico primordiale e unitario”, permette al progetto di rapportarsi in modo chiaro con il contesto fortemente variegato. La giuria ha apprezzato “l’organizzazione razionale degli spazi, in particolare la divisione chiara fra quelli adibiti al personale dell’officina e quello dedicato agli autisti, per i quali si propone un interessante spazio esterno situato sul tetto”. Dal punto di vista funzionale Urbino_18 soddisfa in generale tutti i requisiti del concorso senza particolari criticità e tra tutti i progetti si avvicina di più alle aspettative del committente. Dal profilo strutturale, si contraddistingue per la coerenza tra le scelte architettoniche.

Da ultimo, a livello finanziario il progetto rispetta il parametro di costo stabilito dalle Fart Sa. «Questo sarà quindi il nuovo volto dell’attuale sede provvisoria di Riazzino – sottolinea Claudio Blotti, direttore Fart e presidente della giuria –. Potremo così contare su una nuova struttura moderna, performante, sostenibile e predisposta per la gestione e l’approvvigionamento di veicoli elettrici. Il nuovo deposito e la nuova officina meccanica andranno ad aggiungersi all’attuale deposito di Via Galli e a quello di Via Franzoni. Come auspicato, quello di Riazzino potrà ospitare una ventina di bus articolati e includerà anche sale e uffici dedicati al personale viaggiante e aule formative. Mentre la nuova officina sarà dedicata alla manutenzione dei veicoli e includerà un magazzino e gli uffici per il personale tecnico. L’investimento complessivo è confermato in circa 20 milioni di franchi».
Una sezione dedicata del sito www.fartiamo.ch, online da quest’oggi e liberamente accessibile, propone una mostra virtuale dei 28 progetti valutati dalla giuria