Riapre dopo oltre due anni il locale di Gordola ‘distrutto’ dal fattaccio dell’aprile ’19. Il responsabile Gizzi: ‘La prima selezione si fa con la musica’
«Un luogo in cui se calpesti un piede chiedi scusa». Non potrebbe essere più chiara, l’immagine che dj Yatu, al secolo Giorgio Nano, fa della discoteca La Rotonda di Gordola a pochi giorni dalla riapertura (prevista da venerdì alle 22.30 e poi anche sabato, per proseguire tutti i fine settimana). Qui non stiamo infatti semplicemente parlando di una ripresa d’attività dopo una pausa presa per motivi commerciali, ma di una completa rinascita sulle ceneri di ciò che la Rotonda ha finito per rappresentare dopo il fattaccio dell’aprile 2019, quando in un contesto di “movida” malata un uomo rimase ucciso.
Da allora, salvo un timido tentativo di ripresa, il locale è rimasto dormiente. Il carattere con cui intende risvegliarsi si basa prima di tutto su un concetto musicale anni 70-80-90, poi, di riflesso, su una clientela diversa, decisamente meno giovane e con mire che puntano ben oltre l’eccesso o lo sballo fine a se stesso. Lo conferma il responsabile di progetto Davide Gizzi, che parla di «un pubblico adulto, over 30, ma anche i quarantenni e i cinquantenni che con Yatu, classe ’62, dj di riferimento, potrà vivere notti che nulla hanno a che vedere con elementi di disturbo o situazioni a rischio. Questo, sulla base di una certezza: la prima selezione si fa con la musica e un certo tipo di musica disinnesca da sola un certo tipo di comportamenti». Qualora riaffiorassero, ci sarà un sistema di sicurezza che è in pratica lo stesso del non lontano Vanilla, di proprietà, come La Rotonda, della famiglia Fuchs.
Attivo nel Nord-ovest italico in piccoli club ma anche in occasione di grandi eventi, molto vicino (e amico) ad un’icona del genere come dj Nicky Siano («uno degli inventori della discomusic, fra i primi a fare il mixaggio fra 2 dischi»), Yatu intende «ridare credito e spazio a una musica ultimamente bistrattata come quella che ha impazzato dagli anni 70 ai 90. Una musica che ho nelle vene e nel cuore». Le 150 palle a specchio che ruoteranno dal soffitto, e un’ampia rivisitazione degli spazi interni (con 3 bar) saranno ottimi argomenti tecnici e logistici per il nascente locale. «Più che di discoteca parlerei di discopub – puntualizza e conclude Gizzi –. Apriremo nel post dopocena, alle 22.30, e chiuderemo non alle 5, ma un po’ prima». Si sa che dopo i 30 le energie migliori si spendono in entrata...