Il Cantone autorizza l’operazione, in due fasi, necessaria per i lavori di revisione dell’impianto della centrale di Gordola
Il bacino artificiale della diga della Verzasca sarà svuotato nel corso del prossimo inverno. Il Dipartimento del territorio negli scorsi giorni ha autorizzato l’operazione, che sarà condotta in due fasi. La prima permetterà di abbassare il livello dell’acqua da 390 metri sul livello del mare a 350 e andrà messa in atto dal primo dicembre 2021 al 10 gennaio 2022; non causerà movimentazione di materiale dal fondo del lago e quindi non avrà effetti sull’ambiente. La seconda è prevista dal 24 gennaio al 5 febbraio 2022, ovvero dopo la schiusa delle uova di coregone. “Durante la fase finale dello svuotamento, la captazione di Corippo deve garantire le portate di diluizione fino al massimo della sua capacità, con rilasci presso la centrale di Tenero e dalla Finestra 25 – indica il Dt –. Durante i lavori successivi alla fase di svuotamento, la stessa captazione di Corippo dovrà prevenire il più possibile il dilavamento dei sedimenti presenti nel bacino e le conseguenti torbide a valle”.
Va detto che lo svuotamento potrebbe movimentare fino a un massimo di 17mila metri cubi di sedimenti, prevalentemente sabbia e limo, depositatisi nel corso degli anni in prossimità della diga. La rimozione tramite pompaggio o dragaggio è pressoché impossibile e non si può neppure pensare di convogliare questo materiale nella condotta verso la centrale di turbinaggio, per riversarlo poi direttamente nel Lago Maggiore; creerebbe enormi danni all’impianto. La modalità di svuotamento, condivisa dal gruppo spurghi “è pertanto da ritenersi la sola praticabile; le misure per minimizzare l’impatto negativo garantiscono degli effetti sostenibili sull’ambiente”, si legge ancora nell’autorizzazione dipartimentale. Lo svuotamento sarà costantemente monitorato e la Verzasca Sa di Lugano, dovrà trasmettere un rapporto tecnico intermedio entro il 28 febbraio 2022 e uno finale entro il 31 maggio. Ai gestori della diga, potrebbero venir richiesti dei “rilasci d’acqua e/o altri provvedimenti per ripristinare la situazione ambientale a valle dell’impianto, in funzione dei risultati osservati dopo la fase di svuotamento, dell’andamento dei lavori e delle condizioni idrogeologiche successive”.
L’operazione di svuotamento è stata richiesta per “permettere i lavori di revisione e di controllo a metà vita dell’impianto della centrale di Gordola, in particolare della protezione anticorrosione del pozzo blindato (condotta), della camera di espansione, della galleria di restituzione e dello scarico di fondo dello sbarramento”. Lavori considerati urgenti dato che la durata di vita di queste strutture (20-40 anni) è ormai ampiamente superata (più di 55 anni di esercizio), con conseguenze negative sulla sicurezza dell’impianto.