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Locarno, allo Spazio Elle si va per farlo vivere

Nonostante il diniego degli aiuti statali alla cultura e le paure dovute al Covid e alle norme, il Forum è pronto a entrare nel suo quarto anno di attività

Pandemia permettendo, allo Spazio Elle si prova a suonare una musica di normalità (foto archivio Ti-Press)
4 ottobre 2021
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L’autunno per lo Spazio Elle è sempre stato una primavera. L’atto ufficiale di nascita è stato sancito dall’inaugurazione il 7 ottobre di quattro anni fa. Più vicina nel tempo, l’inaugurazione il 3 ottobre dello scorso anno dell’Oggettoteca. E anche ottobre 2021 non si fa mancare la sua novità, nonostante per il coronavirus la vita di Elle sia proseguita a singhiozzi e a tratti si sia fermata, come durante il confinamento. Ora, evoluzione pandemica permettendo, si prova a riprendere il ritmo vitale di prima, anche se va ricordato come alcuni eventi si sono ugualmente svolti durante l’estate, nel cortile esterno.

Il punto della situazione lo tracciamo con Andrea Olgiati, cassiere dell’associazione Forum socio-culturale del Locarnese, che gestisce Elle. «Ora, in teoria, le attività dovrebbero riprendere in qualche forma, tenendo conto delle nuove misure». In questo periodo, «abbiamo iniziato ad avviarne alcune, come i corsi che animano Elle e gli permettono di sopravvivere».

«Domenica scorsa si sono aperte le porte con laboratori gratuiti d’illustrazione, scultura, disegno e incisione e visita agli spazi per presentare l’Atelier condiviso nella Sala piccola». Ecco la novità dell’inizio del quarto anno di vita. L’Atelier condiviso, fruibile da fine ottobre, «sarà aperto ad artisti locali che necessitano di uno spazio comodo in cui lavorare, senza l’obbligo di affittare a prezzi spesso proibitivi un atelier. Un’idea ulteriore che si sta facendo strada è proporre residenze artistiche (oltre a quelle teatrali) rivolte ad artisti locali e internazionali che qui potranno elaborare progetti personali. L’iniziativa è volta alla promozione della creatività nella regione». La volontà, spiega, è dare contenuto alle sale che in larga parte dell’anno restano vuote; ciò per evitare che siano locali in attesa di affittuari, «naturalmente, non saranno riservati esclusivamente a questi contenuti, ma potranno sempre essere usufruiti per proposte temporanee», chiarisce.

È l’aggregazione a soffrire di più

L’impressione è che lo spazio, spulciando il sito www.ellelocarno.ch, sembra sempre più profilarsi dal punto di vista delle proposte. Corsi di teatro, disegno, illustrazione, fumetto, scultura. Nei contenuti, ora come ora, prevale di più l’aspetto artistico-culturale, rispetto a quello “socio”, che è uno dei punti cardine del Forum, appunto, socio-culturale. Non c’è il rischio di snaturare, anche involontariamente, i concetti che reggono Elle? Non si tratta affatto di un cambiamento di direzione, asserisce il nostro interlocutore, le attività aggregative legate soprattutto al cibo sono quelle che più hanno patito la pandemia e che sono state annullate in ragione delle norme. E forse continueranno a subirne gli strascichi, sia dal punto di vista prettamente organizzativo (dovendo tenere conto di molteplici restrizioni), sia dal punto di vista sociale e partecipativo. «Gli spazi comunque sono sempre aperti alla popolazione che vuole incontrarsi, al di là delle attività artistico-culturali. Per noi questa dimensione è importante e cercheremo d’incentivarla con la speranza di trovare un riscontro», rassicura Olgiati.

Il Covid-19, anche se non servirebbe scriverlo, ha condizionato e tuttora condiziona la quotidianità dello spazio, come di tante altre realtà. Oggi, come ieri, è la selva di norme, piani di protezione da applicare che appesantisce e frena il suo ritmo vitale. A esserne duramente condizionato è il concetto stesso d’aggregazione. Oltre al periodo di chiusura forzata, «un calo della partecipazione c’è stato. Negli ultimi tempi notiamo però che le persone tornano a Elle, nonostante le regole e i timori. Pure le proposte iniziano ad arrivare. Insomma, anche se con calma, stiamo ripartendo; lo spazio si sta rianimando. Bisognerà vedere come andrà l’inverno».

Nessun sostegno pubblico

Lo ricordiamo, lo spazio non ha scopo di lucro e chi ci opera lo fa a titolo volontario: le entrate servono a pagare le spese fisse (rimaste invariate) e il margine ricavato, se possibile, viene reinvestito ad esempio nel mantenimento dei locali. Le casse se la sono vista brutta. «I mesi di chiusura sono stati molto duri, ma ce l’abbiamo fatta con le nostre forze, grazie anche alla lungimiranza dell’associazione che annualmente accantona il capitale necessario alla copertura delle spese». La preoccupazione finanziaria vedeva come ancora di salvezza i fondi economici per la cultura messi a disposizione da Cantone e Confederazione, come avevamo discusso nel maggio 2020 con la presidente del Forum Sarah Schiesser. Tuttavia, data la natura ibrida di Elle – sì culturale ma anche sociale –, nonostante il Forum abbia fatto richiesta, non ne ha avuto diritto; risposta che ha disatteso le speranze. «Andare in bancarotta avrebbe significato far morire lo spazio. Ora, nonostante la situazione non sia rosea, siamo fiduciosi e speriamo nella partecipazione. Se le persone vengono alla casa; la casa vive», chiosa Andrea.

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