Locarno, ha cambiato faccia l'arteria che accoglie trasporto pubblico e privato, con un occhio di riguardo per pedoni e ciclisti
Tempistica ridotta e preventivi sostanzialmente rispettati. Sono due elementi salienti del progetto di riqualifica di via Luini a Locarno, un’arteria che nel grande ambito della nuova mobilità regionale assume un’importanza centrale. Due elementi – ma non i soli – che Maurizio Zappella, capo Sezione per le opere stradali e il genio civile dei Servizi del territorio della Città di Locarno, evidenzia con soddisfazione: «Quanto alla tempistica, caso raro, i lavori dovevano durare 14 mesi ma si sono svolti in un anno esatto. Ciò è stato determinato dall’annullamento di grandi eventi come Moon and Stars e il Festival 2020 e dalla sensibile diminuzione del traffico di transito e di sosta causata dalla pandemia; questa situazione ci ha permesso di anticipare il cantiere. Poi c’è la questione dei costi: 3,32 milioni erano indicati a preventivo e con ogni probabilità in linea con questo importo risulterà il consuntivo. Se consideriamo che l’opera fa parte del Piano di agglomerato locale, ed è minimamente sovvenzionata nella misura della Legge federale sui disabili in merito alle pensiline per i bus, si tratta di un ottimo risultato, ascrivibile al buon lavoro delle imprese e della direzione locale e generale dei lavori (assunta anche dalla Città) e ai relativamente pochi imprevisti».
A dispetto dell’eleganza e del “portamento”, la nuova via Luini assume nei suoi 700 metri di lunghezza carico e responsabilità quale unico, vero asse portante della mobilità pubblica. Basti pensare che con il nuovo orario il transito dei bus Fart è aumentato del 300%, da 250 a 750 mezzi giornalieri. Il transito delle auto risulterà disincentivato dalla chiusura ai mezzi privati alle “testate” est (fronte lago in una direzione) e, almeno provvisoriamente – ma tendenzialmente anche in proiezione – a ovest (verso la Rotonda di Piazza Castello).
«Il giusto merito per il risultato che tutti possiamo apprezzare va reso a chi si è occupato della progettazione definitiva, ovverosia lo studio De Giorgio & Partners Sa, e dallo studio d’architettura Indro Moretti Sa, consulente in ambito urbanistico e di dettaglio per il progetto – rileva Zappella –. Ne risulta un viale urbano alberato di particolare pregio, che fa innanzitutto gli interessi dei fruitori della mobilità lenta». Fruitori che si ritrovano con un ampio spazio ciclo-pedonale preferenziale di 4,2 metri a nord, utilizzabile per metà dai pedoni e per metà dai ciclisti, con tanto di 65 stalli per le bici, il tutto segnalato con appositi pittogrammi disegnati sull’asfalto agli incroci. Un calibro, questo, che non a caso è maggiore rispetto a quello per auto e bus, ridotto a 3,5 metri a corsia, compresi gli avvallamenti in gneis della Vallemaggia. Sono denominati “fasce di rispetto” e inducono un restringimento ottico della carreggiata, stimolando gli utenti della strada a premere sul freno piuttosto che sull’acceleratore. Inoltre è stato usato dell’asfalto fonoassorbente che permette un’ulteriore notevole riduzione del rumore di transito.
Un argomento “caldo”, sin dalla genesi della nuova via Luini, è risultato essere quello degli incroci, da cui sono stati tolti gli “stop” ed eseguiti dei marciapiedi continui, dove le nuove normative impongono agli autoveicoli di dare precedenza rispetto a pedoni e ciclisti. A questo proposito Zappella rileva che «gli incroci sono realizzati in beton e presentano dei dossi: chi da via Luini svolta e vi sale, perde la precedenza. Va anche detto che il cambio di colore agli incroci stessi induce maggiore attenzione da parte degli automobilisti. La nuova situazione determina quindi precedenze più chiare ed elimina i disagi osservati in precedenza per quanto riguarda appunto l’attraversamento dell’arteria principale dal centro cittadino in direzione del Quartiere Nuovo in punti nevralgici come via Cattori, via della Pace e via della Posta».
Fra gli elementi di particolare pregio vi sono le tre nuove pensiline in acciaio e vetro, da 17 metri ognuna, che riprendono il disegno della Ferriera sul modello della fermata realizzata davanti alla Ferriera stessa, e che per aperture ed equilibri vanno a inserirsi architettonicamente nello stabile. Alle altre due, situate a nord e a sud in zona Palacinema, se ne aggiunge una quarta, già esistente, sempre in zona Ferriera sulla corsia che porta al lago. L’arredamento si completa con lampioni “urban design” con luci Led bidirezionali, frequenti panchine in sasso con illuminazione variabile e un’alberatura con 30 piante ad alto fusto. «Questa sistemazione è funzionale al nuovo ruolo di via Luini – sottolinea il capo Sezione urbanistica e genio civile –, che di fatto funge da nuova porta di entrata nella futura zona a preponderanza pedonale del grande progetto di riqualifica degli spazi pubblici del centro urbano fra Piazza Grande e Largo Zorzi. Una conseguenza indiretta, che stiamo già osservando, è un ampliamento della zona dei commerci verso la zona residenziale, sfruttando la nuova via alberata già molto utilizzata dai turisti».
Da fine settembre lo sbocco fronte lago per i bus sarà semaforizzato e pronto. In proiezione, guardando ai cambiamenti di paradigma viario dettati dal futuro nodo intermodale alla stazione Ffs, sul lungolago Motta è in fase di realizzazione la corsia bus dedicata in direzione del Debarcadero e via Cattori a Muralto.