La testimonianza di quanto successo oggi alle 9 nell'aviorimessa dell'Aeroporto cantonale di Locarno, scoperchiata e distrutta da una tromba d'aria
«È un miracolo che nessuno sia rimasto schiacciato sotto il portone in metallo!» Sono parole di un testimone oculare di quanto stamane, alle 9, è successo all'Aeroporto cantonale di Locarno. Pochi minuti, un finimondo. Le tracce del passaggio del nubifragio che ha toccato terra nel perimetro sono evidenti. Mentre fuori un piccolo aereo monomotore veniva sollevato e rovesciato sottosopra dalla furia della tromba d'aria (con venti registrati oltre i 90 km/h), all'interno del vecchio hangar 1, gli addetti alla manutenzione degli aeroplani stavano svolgendo il loro lavoro quotidiano. «Poi a un certo punto il portone in metallo ha cominciato a vibrare, la parte sotto si è sollevata dal binario di scorrimento e la tromba d'aria l'ha scardinata e proiettata dentro l'aviorimessa. Siamo corsi tutti al riparo. Son volate via le tegole della copertura e dentro l'hangar è piovuto di tutto». È durato pochi minuti, è stato improvviso. Ingentissimi i danni. Si parla di svariati milioni di franchi. Cifra che potrebbe salire perché i velivoli, quasi tutti di proprietà di privati, ricoperti dai detriti ora dovranno far i conti anche con le infiltrazioni d'acqua, dal momento che non cessa di piovere. Non possono essere rimossi (la struttura è pericolante ed è ovviamente inagibile). Della vecchia costruzione, che da anni attende di essere ristrutturata grazie a un progetto finanziato dal Cantone, è rimasto ben poco; lo scheletro del tetto e le pareti laterali. Danno quindi totale.
È andata un pochino meglio all'Hangar 2, poco lontano, dove la tromba d'aria ha sventrato la grande porta d'accesso e danneggiato alcuni velivoli, senza tuttavia portarsi via il tetto. Sul posto, oltre agli operatori delle varie aziende, sono intervenuti i Pompieri e diverse pattuglie di Polizia, seguite dagli agenti della scientifica. Con loro anche i primi proprietari di velivoli, increduli dell'accaduto, venuti a constatare di persona lo stato dei propri mezzi.
Salvi gli aeromobili dell'Aero Locarno SA (a eccezione del bimotore), la scuola di formazione al volo per piloti. Del tutto risparmiate, infine, le strutture del Gruppo Volo a vela, situate dall'altra parte della pista in erba. Almeno per ora, perché le previsioni non rassicurano certo.
Comprensibilmente preoccupato dell'accaduto il Capo campo dell'Aeroporto cantonale, Paride Paglia: «Stiamo al momento lavorando alla messa in sicurezza delle strutture, in modo da evitare ulteriori disastri. Domani, col ritorno del bel tempo, inizierà il lavoro di smantellamento delle parti pericolanti e di sgombero del materiale». Sono una quindicina i dipendenti solitamente impiegati in quel che resta dell'Hangar 1. Al momento stanno dando manforte per cercare di mettere al sicuro quanto la tromba d'aria ha risparmiato nel suo passaggio.