Arriva anche a Locarno la fortunata proposta dei giovani di Sato Code partita da Zurigo e poi sbarcata a Bellinzona e Lugano
Se applichiamo il concetto di spensieratezza anche alla necessità di non continuare sempre a pensare al maledetto virus e a tutte le acrobazie che ci sta imponendo, allora la proposta di “escape room” del Sato Code per Locarno è manna dal cielo. Perché non solo consente di smettere di arrovellarsi in funzione della pandemia (e del suo post), ma permette di spostare il cervello in modalità “divertimento e scoperta” e lasciarsi guidare attraverso un'avventura che non solo è ludica, ma consente pure di sperimentare inventiva e capacità di trarsi dagli impicci.
Perché è proprio questa l'anima della “escape room”: affrontare problemi, risolvere enigmi, trovare soluzioni – in breve: ragionare – per andare avanti nel percorso che porta alla “liberazione finale”, che è poi sinonimo di successo. Niente soldi e allori, nessun premio, ma tanta soddisfazione.
Sato Code sbarca dunque a Locarno e lo fa sull'onda del successo ottenuto prima a Zurigo, poi a Bellinzona (1'500 partecipanti da luglio a oggi) e Lugano. La particolarità sta nella “location”, che si emancipa dallo stretto e certamente claustrofobico volume di un'unica stanza, per allargarsi ad una città intera, scoprendola o riscoprendola. Ecco perché a contribuire al prevedibile successo saranno non solo gli indigeni, ma anche i turisti. Nel caso specifico il punto di partenza è stato fissato in Piazza Grande, mentre lo svolgimento sarà in prevalenza in Città Vecchia.
Francesca Aliotta, che dei promotori è “Growth Manager” e si occupa di dare le gambe a un'attività che già cammina veloce ma sempre più vuole correre, ricorda che il Sato Code è sostanzialmente un gruppo di amici stanziato fra il Ticino e Zurigo, che due anni fa ha pensato di lanciarsi nel vasto mondo delle “escape rooms” partendo proprio dalle sponde della Limmat. «Dapprima la cosa si circoscriveva alla cerchia dei conoscenti – dice – ma rapidamente si è allargata. Visto il successo ottenuto a Zurigo, abbiamo replicato a Bellinzona e a Lugano, ottenendo anche lì ottimi riscontri. A grande richiesta, visto che la gente ci chiede sempre nuovi percorsi, siamo così arrivati a Locarno. La cosa interessante è che, giocando, i turisti scoprono la città, mentre chi la conosce già bene la riscopre sotto un'ottica completamente diversa e innovativa».
Quello che vedremo, sottolinea, «è un'evoluzione della “escape room”: i giocatori vengono portati fuori dagli spazi chiusi e fatti immergere in una situazione reale, per così dire mescolata con quella digitale. La guida lungo il percorso è una app che abbiamo sviluppato e che passo dopo passo interagisce con i partecipanti. La scelta di emanciparsi dai luoghi chiusi è anche e soprattutto funzionale alla voglia di far scoprire un territorio». E poterlo fare seguendo una “logica”, lungo un itinerario, cercando un senso, è esattamente ciò che distingue il turista seduto a sorseggiare una Coca al bar, guardandosi stancamente attorno, da quello che si immerge nel luogo in cui è capitato, cerca di capirlo, interpretarlo, interrogarlo, per giungere a fine giornata con l'impressione di aver fatto qualcosa.
«Lungo il percorso – prosegue Aliotta – bisogna cercare delle cose sia nel mondo reale (guardando vetrine o monumenti pubblici), sia in quello virtuale, ingegnandosi nella scelta degli strumenti messi a disposizione della rete, e mi riferisco ad esempio a Google Maps o a qualsiasi ricerca in internet. Va detto che il gioco si addice un po' a tutti, dalle famiglie, alle scolaresche, alla cricca di amici, al gruppo di dottorandi... Nella app sono infatti previsti “step” di aiuto (fino a quello draconiano del “risolvimi il problema e portami alla stazione successiva”) che consentono di superare eventuali ostacoli di cui proprio non si riuscisse a venire a capo».
Volessimo iniziare subito, dovremmo seguire le seguenti istruzioni: dotarsi di cellulare, scaricare la app Sato Code, andare sul sito www.sato-code.com, scegliere il percorso nella città di riferimento (Locarno è “The Sasso Society”), acquistare i biglietti (12 franchi e 40), ricevere un'email con un codice personale che permette di tornare sulla app, sbloccare il percorso e andare al punto di partenza (Piazza Grande). Si gioca in gruppi di al massimo 4 persone, ma nulla impedisce di formarne anche 10, purché partano distanziati per evitare ingorghi (ma anche rubare suggerimenti) lungo il percorso. Orari: 24 ore su 24. Durata: fra una e due ore.
Una “escape room” del genere non poteva non raccogliere immediati consensi laddove le cacce al tesoro per famiglie sono una delle attività più apprezzate in assoluto, con oltre 10mila partecipazioni l'anno. Benjamin Frizzi, direttore operativo dell'Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli, premette che «mi sono già iscritto e prima di giudicare vorrei conoscere bene il prodotto. Ma detto questo, non ho dubbi anche a per Locarno la proposta sarà valida così come lo è stata altrove in Ticino e in Svizzera. Questi sono modi nuovi per scoprire o riscoprire una città in modo diverso. Noi da anni lo facciamo con le cacce al tesoro per il segmento famiglie, che abbiamo tra l'altro appena rivisitato e reso ancora migliori, e che dall'anno prossimo saranno anche disponibili in versione digitale. Quanto al Sato Code, sarà una chicca in più che godrà del nostro appoggio, partendo da un link sul nostro sito, al quale stiamo già lavorando».