Respinta dai vertici dell'azienda la richiesta di Unia e Ocst, formulata per chiarire i contorni della riorganizzazione
Lo scorso 18 maggio i sindacati Unia e Ocst si era mossi, scrivendo ai vertici della Schindler di Locarno per ottenere un incontro allo scopo di chiarire i contorni della ristrutturazione aziendale in corso. Una riorganizzazione che, come anticipato da laRegione, comprende pure la soppressione di decine di posti di lavoro.
La direzione della Schindler ha sempre agito in collaborazione con la commissione del personale; una strategia che, di fatto, ha tagliato fuori i sindacati. Ora, come indicato dall'Ats, i vertici dell'azienda leader nella produzione di ascensori e scale mobili, hanno risposto ai sindacati, assicurando che alcune informazioni trapelate non corrispondono alla realtà dei fatti e che quindi un incontro con i rappresentanti sindacali non ha ragione d'essere. Tutto ciò confermando quanto già anticipato al nostro quotidiano: ovvero l'attaccamento alla sede di Locarno e la precisa volontà di mantenere il sito industriale, seppur parzialmente riorganizzato. Poiché – si legge nella nota dell'Ats – “la creazione di valore a lungo termine in un mercato dinamico può essere garantita solo investendo in nuove attività e competenze”.