Dalla Cbr: ‘Governo con gli occhialini appannati’
Centri fitness sì, piscine coperte sostanzialmente no. Le decisioni del Consiglio federale riguardanti le riaperture continuano a colpire il Lido di Locarno, con un Centro balneare regionale già in ginocchio. Lo rileva l’amministratore delegato Gian Beato Vetterli, con una nota firmata anche dall’ex presidente dell’Associazione piscine svizzere Thomas Spengler. “Il Consiglio federale ha deciso che i centri fitness possono aprire. Al contrario, per le piscine coperte non c’è stato alcun allentamento delle condizioni di riapertura – considera Vetterli –. Lo scorso anno per le piscine era richiesta una superficie di 25 metri quadrati per ospite adulto”. Oggi, lo stesso, senza misure di mitigazione dei disagi; il che rende insostenibile una riapertura. “Nessun centro fitness potrebbe aprire con un requisito del genere”. La conseguenza è che “un intero settore economico e di servizio pubblico è sottoposto a una discriminazione senza paragoni e lasciato da parte del tutto incomprensibilmente, visto che le misure Covid, introdotte lo scorso anno per le piscine, avevano permesso di tener aperte le strutture senza alcun problema né per gli ospiti né per le maestranze”.
Più di uno studio, riflette ancora Gian Beato Vetterli, “dimostra che il rischio di infettarsi in una piscina coperta con acqua e aria clorata è assolutamente irrilevante”. A Locarno, quindi, non ci sono le condizioni per riaprire. Amaramente, al Consiglio federale viene consigliato di “togliersi gli occhialini da nuoto, evidentemente assai appannati”.