Donazione privata di un milione di franchi a sostegno del risanamento di Casa Branca-Baccalà in cambio di uno spazio dedicato al Bhutan
Palazzo Branca Baccalà, il signorile immobile di stile barocco, sicuramente l'edificio più illustre di Brissago, strizza l'occhio al Bhutan, il piccolo stato asiatico distante migliaia di chilometri. Il motivo è subito spiegato: potrebbe presto inglobare, al suo interno, un piccolo locale di pochi metri quadrati a disposizione per eventi, esposizioni e manifestazioni di natura culturale concernenti proprio questo minuscolo regno himalayano, meta ambita di chi pratica il trekking, risparmiato dal turismo di massa. Una scelta che può sembrare, a prima vista, perlomeno strana.
Tutto si chiarisce quando si scopre che dietro quest'operazione si cela un'importante donazione, di un milione di franchi, al Comune di confine, da parte di una cittadina residente in Germania. Una signora solita trascorrere periodi di ferie a Brissago, ovviamente innamorata del posto e della sua gente, che ha deciso di regalare, all'ente pubblico locale, questo consistente gruzzolo. In cambio di una vetrina dedicata al Paese del Drago, incuneato tra le montagne tra Cina e India, dallo stile di vita profondamente buddhista e tra i luoghi più felici e incontaminati del pianeta, al quale la donatrice è molto legata.
Per il Municipio, si tratta ovviamente di un regalo graditissimo, che permetterà di concretizzare quei numerosi progetti, elaborati in questi ultimi anni, attorno al palazzo.
Ricordiamo che nel dicembre del 2015 il legislativo ha approvato un credito per la progettazione definitiva della ristrutturazione dell'immobile. Esso prevede, tra le altre cose, l'inserimento al suo interno di un archivio storico, della sala del Consiglio comunale, di una mediateca-ludoteca e di altri spazi riservasti a cerimonie, conferenze, riunioni. Tante idee (ricordiamo, di seguito, quella del Psb di una decorosa sistemazione dell'area circostante, quella del Plr, che suggerisce la creazione di una sala multiuso da destinare a eventi musicali, come pure la recente proposta di alcuni consiglieri comunali d'inserirvi un nido a disposizione delle famiglie) che però richiedono anche investimenti di non poco conto.
Il Piano finanziario del Comune prevede, per questo motivo, una ristrutturazione a tappe del Palazzo Branca-Baccalà che, lo ricordiamo, è considerato un bene culturale protetto d'interesse cantonale.
In questi giorni, intanto, il Municipio ha licenziato all'indirizzo del legislativo il messaggio concernente il contratto di donazione. Va da sè che l'importo in ballo non potrà essere utilizzato per altri scopi che quelli stabiliti nell'accordo con l'interessata. Una volta ottenuto l'avallo del consiglio comunale, l'esecutivo farà allestire il progetto definitivo d'intervento, con la richiesta di credito per il risanamento dell'immobile (i lavori saranno finanziati anche attraverso sussidi cantonali ai sensi della Legge suoi beni culturali) che potrà diventare così una casa della cultura di ampio respiro, con spazi a disposizione per altre realtà che possono incontrarsi e interagire. Esprimendo così a pieno le sue potenzialità
Fiducioso e raggiante il sindaco, Roberto Ponti, da noi interpellato: «Il Palazzo Branca Baccala è una costruzione del 1700 di stile barocco, uno dei più prestigiosi stabili dell’alto Verbano. E stato acquistato dal Comune alla fine degli anni ‘70; in una prima fase all’inizio degli anni ‘90 sono stati riattati la struttura principale e il piano terra dove hanno sede il centro diurno anziani, le sale di rappresentanza del Comune e il Museo dedicato al maestro Ruggero Leoncavallo, cittadino onorario. Ora visto il grande attaccamento della signora alla nostra comunità, con molte probabilità e gioia di tutti i brissaghesi dovremmo riuscire a terminare la ristrutturazione del prezioso stabile situato all’interno del nucleo del piano. Questo ulteriore passo contribuirà sicuramente a ridare vita e splendore al centro storico di Brissago. I nuovi spazi ci permetteranno di ampliare l'offerta culturale e sociale del nostro borgo».
San Giorgio, il patrono del paese, che nello stendardo comunale è raffigurato mentre trafigge un drago con la spada, stavolta dovrà guardarsene bene dal compiere un simile gesto e tenersi la creatura mitico-leggendaria ben stretta, come amica.