Locarnese

Gordola, per le scuole al Burio le stime che non tornano

Sul referendum del 7 marzo, il gruppo Lega/Udc prende posizione ricordando gli errori di calcolo, in fase iniziale, che hanno portato alla situazione attuale

21 febbraio 2021
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Scuole al Burio, l'affondo della sezione gordolese della Lega dei Ticinesi/Udc è di quelli assai critici. In una dure presa di posizione, a firma del presidente Alessandro Gnesa, la formazione ricorda come il progetto sia nato storto e abbia conosciuto sviluppi ancor peggiori. “Già nella fase iniziale ci si è cocciutamente intestarditi che l’unica alternativa era il risanamento senza intraprendere seriamente la valutazione per la costruzione di una nuova scuola. Il pomo della discordia è nato da un documento personale redatto dall’ex sindaco in data 17 maggio 2010 per il Municipio, riferendosi al rapporto della SUPSI”. Vi fu, stando alla Lega/Udc, una sottostima del valore economico del terreno collinare. Cosa che generò poi un errore di base nel calcolo dei costi della nuova sede scolastica: “i costi d’investimento netti per una nuova scuola sarebbero ammontati a 10,53 milioni di franchi, mentre per il risanamento sarebbero occorsi 9 milioni (sempre riferendosi al rapporto SUPSI). Ecco che grazie allo sgonfiamento dei valori del terreno la frittata fu servita e si mise fine a un’analisi per una progettazione di massima di una nuova scuola.

A titolo di paragone, il confronto con la scolastica di Caslano

La cifra avanzata di recente dall'ex numero uno dell'esecutivo gordolese per una nuova scuola “sarebbero stimati in addirittura di 42-47 milioni (quasi il 400% di aumento in soli 11 anni)”. A titolo di paragone le scuole medie di Caslano, terminate nel 2018, sono costate ai contribuenti 22,8 milioni per una volumetria complessiva ben superiore a quella in questione. Secondo il gruppo Lega/Udc, la costruzione richiederebbe un investimento di grossomodo 16 milioni (senza dimenticare gli aiuti in sussidi e contributi che l'edificio riceverebbe, valutabili in 4/5 milioni). In conclusione il gruppo ricorda come “la legge federale sulla pianificazione del territorio dà la possibilità di trasformare una zona di edifici e attrezzature d'interesse pubblico in una zona residenziale a patto di non estendere la superfice edificabile. In poche parole meglio una nuova scuola senza sorprese che un risanamento mai terminato”.