Donna, giovane, da poco in valle. Quattro mesi dopo l'elezione nel Municipio di Verzasca, Isabelle Piazza traccia un primo bilancio
«Quanto all'elezione, beh, sono emozionata e sorpresa, ma pronta per la sfida. Penso che nelle dinamiche verzaschesi, forse un po' condizionate dai personalismi, una donna possa aiutare, specie se motivata e, soprattutto, neutra come me». Sono le parole pronunciate a caldo 4 mesi fa da Isabelle Piazza, classe '79, bernese di nascita, appena eletta nel primo Municipio di Verzasca: una realtà allora ancora in piena gestazione, ma che affonda radici in una cultura di valle interiorizzata da chi ci è nato, ma tutta da decifrare per chi ci si tuffa. Specie se donna, giovane e proveniente appunto da fuori.
Allora Isabelle, primo bilancio?
Se c'era da ricredermi rispetto a una parte delle aspettative che avevo soprattutto per partito preso, beh... devo dire di averlo già fatto. Entravo in un Municipio di soli uomini che fra loro parlano dialetto, conosco la Verzasca come può conoscerla chi ci vive (a Frasco nel mio caso) da poco tempo. Eppure...
Eppure?
Sono finita in un gremio di veri signori. C'è grande rispetto e non lo dico per piaggeria, ma perchè è vero. Prima di mettere piede in Municipio ero entusiasta ma non sapevo cosa aspettarmi; c'era un po' di timore sul tipo di approccio che avrebbero avuto i colleghi, sul se e sul come sarei riuscita a farmi ascoltare da chi vive questo territorio da una vita. Mi chiedevo quanto ci avrei messo per cominciare a capire la valle ed entrare nelle sue dinamiche. Ripeto, l'accoglienza è stata straordinaria perchè c'è disponibilità all'ascolto e grande apertura di vedute da parte di tutti. Loro continuano a parlare dialetto, e io sto cercando di impararlo perchè mi piace. Se serve arriva la traduzione. Ma la cosa più importante è che anche quando parlo io, con il mio accento di chi viene da fuori, attorno è silenzio. Ci si confronta, si ascolta il parere di tutti, senza preclusioni. Al di là di questo, però, è veramente dura.
In che senso?
Nel senso che si lavora parecchio. Non avrei mai immaginato che l'impegno di municipale a Verzasca potesse essere tanto gravoso. Sono madre di due figli, il che di per sè è già una professione quasi a tempo pieno. Da due anni studio agopuntura per diventare naturopata specializzata in Mtc con il diploma federale. Mi sono ritrovata a dover gestire il tutto e se ce la stiamo facendo è grazie a mio marito e alla presa di coscienza e agli sforzi di indipendenza dei miei figli.
Che Verzasca è, vista da chi l'amministra, questo nuovo Comune unico lungamente rincorso e finalmente concretizzato nello scorso mese di ottobre?
È in territorio molto grande ed estremamente variegato. Lo si vede anche soltanto dalle differenze di quota che determinano, in caso di nevicate, situazioni diverse da gestire in modo differente. E non dimentichiamo le enclavi di Gerra e Lavertezzo, che hanno lasciato il Piano e sono ora in tutto e per tutto a gestione vallerana. Poi è un territorio ricco di aspettative. Una cosa che mi piace sottolineare è quello spirito di valle che si sta creando al di là delle singole frazioni. Tutti gli ex Comuni, con le loro caratteristiche, meritano la stessa attenzione. Da quel che posso constatare, se nei colleghi, da qualche parte, c'è ancora uno spirito da campanile, è davvero ben dissimulato.
Lei ha assunto il Dicastero formazione, cultura, sport, tempo libero, chiesa e sanità. Quali sono le sue priorità?
La premessa è che siamo tuttora piuttosto “immersi” in questioni tecniche come il buon funzionamento dell'Amministrazione e della squadra comunale, nonché la messa a punto dei vari regolamenti. Detto questo, un primo risultato di cui vado fiera è la prospettiva molto concreta di ottenere, per le Scuole elementari di Brione, una seconda sezione da aggiungere all'attuale pentaclasse. Si tratta già di una grande cosa. L'obiettivo è fare dei passi avanti anche con le Medie: attualmente i ragazzi frequentano un po' le lezioni in valle – con i docenti che salgono appositamente – e un po' a Gordola. Ancorare le Medie alla Verzasca con un istituto di valle è un sogno, ma purtroppo le cifre a livello demografico non parlano in questo senso.
Che con Isabelle Piazza i 4 di Unione Verzaschese riescano in effetti a capirsi lo vuole confermare anche il sindaco Ivo Bordoli: «Isabelle è quello che si dice un valore aggiunto. Al di là del fatto che una sensibilità femminile all'interno di un Municipio è sempre utile e auspicabile, devo ammettere che in 30 anni da sindaco a Vogorno raramente ho vissuto una tale comunione d'intenti. La nuova arrivata ha girato il mondo e porta quindi una visione d'ampio respiro, che ci fa solo bene. Si tratta di una collega positiva e propositiva, che personalmente sto apprezzando molto. In più, è mamma: giusto affidarle le Scuole». E a giudicare dai primi risultati...