Il preventivo, malgrado le conseguenze della pandemia non ancora quantificabili in modo preciso, presenta un disavanzo contenuto
La pandemia non sembra aver fatto presa sulle casse comunali di Brissago. Anche perché se è vero che il Municipio ha varato,la scorsa primavera, importanti misure urgenti di sostegno a famiglie e piccole e medie imprese locali, in modo tale da consentir loro di parare un tantino il colpo del lockdown, è vero altresì che, a livello di gettito fiscale, il grosso degli introiti non è legato a grandi aziende o industrie attive in paese bensì soprattutto dalle persone fisiche. Di conseguenza è lecito attendersi, al momento della stesura del consuntivo, che non vi saranno pesanti ricadute. Lo sostiene il Municipio nel preventivo 2021, inviato ai consiglieri comunali. Le cifre parlano di spese correnti stimate in 11,13 milioni di franchi (+186,ila franchi rispetto al 2020), compensate da entrate per 4,04 milioni (+193mila). Il fabbisogno d'imposta è pari a 7 milioni di franchi, con una flessione di quasi 7mila franchi (sempre rispetto allo scorso anno). Con un moltiplicatore d'imposta ll'85%, il disavanzo previsto è di poco inferiore ai 120mila franchi. A livello globale i costi di gestione sono aumentati dell'1,6 % e questa differenza è da ricondurre proprio alle misure di aiuto varate in tempi di crisi. Le principali voci di spesa, rileva l'Esecutivo, sono invece in linea con quelle dell'esercizio precedente e non vi sono grandi variazioni. Il severo controllo delle uscite sta dunque dando i suoi frutti, i servizi erogati alla cittadinanza non subiranno restrizioni. Senza dimenticare che il “tesoretto” di 4,9 milioni è sempre a disposizione nel caso debbano essere assorbiti eventuali disavanzi d'esercizio. Pur muovendosi con la dovuta prudenza, il Municipio si dice convinto che, al momento dei bilanci, il 2021 potrà chiudersi almeno a pareggio. Da qui l'idea di non intervenire aumentando la pressione fiscale.
Va comunque dato atto all'Amministrazione di aver stilato un piano d'investimenti di tutto rispetto: sfiora, infatti, i 3,7 milioni. La lunga lista di opere pubbliche pronte per essere avviate annovera, tra le altre cose, l'ampliamento del deposito del locale Corpo pompieri; lo studio per il risanamento, completo, dell'edificio scolastico; il rinnovo del parco giochi dell'asilo; gli interventi legati alla comunicazione verso l'esterno del Comune; alcuni crediti per la riqualifica del lungolago; la progettazione dei parcheggi pubblici a Piodina e quella dell'autosilo all'ex-Simonotti. In quest'ultimo caso si tratterebbe d'intervenire sull'attuale sedime, in grado di accogliere oggi una quarantina di veicoli, con l'aggiunta di un piano elevato (o più), in modo da duplicare (o triplicare) il numero di stalli a disposizione in una zona nevralgica del paese. Non si tratta di un'idea dell'ultima ora, ci ha precisato il sindaco, Roberto Ponti, dal momento che è da un po' di tempo che l'Esecutivo si è chinato sulla pianificazione futura di quest'area (arrivando a ipotizzare anche un concorso d'idee).