A pesare sul bilancio sono la pandemia e i suoi strascichi. Moltiplicatore invariato al 78%, una scelta 'politica': ‘È una situazione straordinaria’
Il preventivo 2021 del Comune di Minusio chiuderà con un deficit di circa 1,8 milioni di franchi. A pesare sui conti comunali, manco a dirlo, la pandemia e i suoi strascichi, un evento che indubbiamente ha innescato una crisi finanziaria su più livelli. Il messaggio municipale (del 20 ottobre) che riporta il bilancio amministrativo è l'ultimo, come si legge nell'atto parlamentare, di una legislatura che si è forzatamente estesa fino al prossimo aprile, a causa del covid-19 che ha rinviato le elezioni comunali al prossimo anno.
“Le più recenti notizie non lasciano ben sperare e di conseguenza – scrive l'esecutivo – le valutazioni si giustificano a maggior ragione. Sappiamo che misure imposte per contenere la situazione (pandemica; ndr) hanno avuto un pesante impatto sull'economia. La disoccupazione è aumentata così come le richieste di lavoro ridotto, che hanno raggiunto un livello record”.
Il bilancio calcolato dall'esecutivo per l'anno prossimo presenta uscite per 36 milioni e 331mila franchi, entrate per 15 milioni 352mila 700 franchi e un fabbisogno da coprire con imposta comunale di 20 milioni 979mila 100 franchi.
Per quanto concerne gli investimenti netti messi a preventivo l'onere ammonta a poco più di sei milioni di franchi: “Coscienti che solitamente il Comune può sostenere investimenti annui per non oltre tre milioni di franchi, con questo preventivo il Municipio vuole comunque fissare alti i propri obiettivi”, si legge. Infatti, riporta l'esecutivo nel documento, "ad oggi è già stato concesso un credito di oltre 2,2 milioni di franchi per ristrutturazione e ampliamento della proprietà comunale Centro culturale Elisarion e un credito di 5,3 milioni per l'ampliamento della scuola dell'infanzia (due sezioni), sede via Mezzaro”. Investimenti, v'è scritto, che sono a beneficio della comunità
Il Municipio minusiense, in base alle ponderazioni effettuate e tenendo conto della straordinarietà del periodo, propone di mantenere il moltiplicatore d'imposta invariato al 78 per cento: una scelta politica e non matematica (che avrebbe richiesto un coefficiente al 86 per cento). “Al fronte delle entrate, considerando che la popolazione è già fortemente colpita dalle conseguenze del covid-19, l'esecutivo comunale non ha ritenuto opportuno intervenire con modifiche e in particolare riproponendo anche un invariato moltiplicatore (politico) d'imposta”. “Tutto ciò considerando anche che la perdita non è strutturale, bensì ‘solo’ straordinaria e che un'evoluzione delle entrate mostra un recupero della situazione a medio termine”, confida l'esecutivo. Il gettito comunale, con tale moltiplicatore, si attesterà circa sui 19,1 milioni di franchi a fronte di un fabbisogno di 20,9 milioni. Questo porterà a un disavanzo d'esercizio di circa 1,8 milioni di franchi.