La Legislazione: 'Sì al vessillo del Consiglio d'Europa, ma una sola volta all'anno e spiegando il perché alla popolazione
Un'altra bandiera potrebbe andare ad aggiungersi a quelle comunale, cantonale e nazionale all'esterno di Palazzo Marcacci. Ma solo per un giorno: il 5 maggio, Giorno dell'Europa. Si tratta del vessillo del Consiglio d'Europa, di cui la Svizzera fa parte. Succederà però (se il Consiglio comunale confermerà questa scelta) a condizione che prima di appenderla al pennone verrà data un'informazione adeguata alla popolazione “sul suo significato, per evitare fraintendimenti”.
Il possibile fraintendimento era stato evocato da una mozione (gruppo Ps e cofirmatari) in cui veniva ricordata la scelta operata dal Municipio il 4 maggio 2016: abolire l'esposizione della bandiera del Consiglio d'Europa perché avrebbe potuto generare confusione con quella dell'Ue, che dal '63 l'ha adottata. Sul tema si è chinata la commissione della Legislazione (relatrice Rosanna Camponovo), che giudica “opinabile” la valutazione del Municipio. “Siccome la Svizzera fa parte del Consiglio d’Europa dal 6 maggio 1963 è doveroso rendere omaggio a questa istituzione nel giorno ad essa dedicato, cogliendo allo stesso tempo l’occasione per fare educazione civica, ricordando ai cittadini i valori e la storia connessi con questa istituzione di cui il nostro Paese fa parte”, scrive la commissione. Inoltre, è importante “insegnare pure ai giovani e ai giovanissimi ad appropriarsi di un tempo che li riguarda, pur essendo lontano, e renderli più consapevoli nel mondo di oggi”. Bandiera sì, dunque, ma con tutte le istruzioni del caso.