Locarnese

Nel Locarnese campeggi salvati dai turisti svizzeri

Da aprile a settembre il calo degli ospiti è stato contenuto. Merito della massiccia affluenza di confederati nei mesi caldi

Pienone estivo (Ti-Press)
27 ottobre 2020
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Come è stata la frequentazione dei campeggi – da tempo rinomati attrattori turistici – nella regione del Lago Maggiore e Valli durante il particolare semestre caratterizzato dalla pandemia appena trascorso? Non così male, rivelano i dati pubblicati oggi dall’Osservatorio del turismo (OTur), che propone una panoramica sul numero di pernottamenti e sulla provenienza degli ospiti nel corso dei mesi da aprile a settembre.

Primavera pessima, estate in risalita

I dati relativi ai pernottamenti nel periodo preso in esame “risentono dell’impatto della chiusura forzata che si è protratta fino al mese di maggio a causa dell’emergenza coronavirus e del contesto d'incertezza che a giugno continuava a influenzare tutta l’industria dell’accoglienza – si legge nel commento di OTur alle cifre –. Il dato complessivo parla di un totale di 569mila pernottamenti nei campeggi della regione e di una flessione relativamente contenuta (meno 2,6 per cento) nonostante le condizioni avverse”.


A salvare la stagione è stato il trimestre da luglio a settembre, contraddistinto da un aumento importante del numero di pernottamenti rispetto all’anno precedente (più 23,3 per cento). “Questo dato ha permesso di contenere le perdite del settore accumulate nel corso dell’intera primavera confermando una tendenza già osservata per il settore alberghiero”.

Record di confederati. Tedeschi e olandesi hanno disertato

Altra differenza di rilievo rispetto all’estate del 2019 riguarda i Paesi di origine dei turisti: “Da un lato, emerge il ruolo di primaria importanza rivestito dagli ospiti confederati, i quali hanno prodotto l’85 per cento della domanda complessiva nel contesto dei campeggi del Lago Maggiore e Valli”. I pernottamenti sono stati quantificati in 487mila, per un aumento dell’8,3 per cento. Di tendenza opposta, ovvero in forte flessione, gli altri due mercati storicamente legati al settore dei camping locarnesi, quello tedesco e quello olandese: i visitatori germanici (57mila 351 pernottamenti) sono risultati in calo del 39,5 per cento, mentre quelli olandesi (16mila 837) sono stati il 34 per cento in meno.