In vista delle elezioni comunali del 18 ottobre, ci siamo intrattenuti con tre candidati delle liste Acquaverde, Unione Verzaschese e Gruppo Verzasca 2020
Progettare il futuro. È forse questa la frase che meglio riassume il presente della Valle Verzasca che – dopo lo stop alle elezioni comunali dello scorso aprile a causa del covid-19 – domenica 18 ottobre chiama alle urne i suoi abitanti per eleggere la nuova amministrazione sotto l’egida dell’aggregazione: un unico ed esteso comune in cui sono uniti Brione Verzasca, Corippo, Frasco, Sonogno, Vogorno e i territori vallerani di Cugnasco-Gerra e Lavertezzo.
I circa novecento abitanti eleggeranno i propri rappresentanti per un territorio che si estende più o meno su 250 chilometri quadrati e potranno scegliere fra tre liste civiche con diversi candidati, sia per l’esecutivo (cinque le poltrone), sia per il legislativo. La sede del nuovo ente locale sarà a Vogorno, così anche l’ufficio tecnico; tuttavia alcuni sportelli saranno aperti sul territorio. Grazie alle misure di accompagnamento cantonali all'aggregazione, è bene ricordarlo, il nuovo Comune potrà contare su oltre 18 milioni di franchi.
A proporsi per il nuovo ente locale sono 38 candidati per il Consiglio comunale e 12 per il Municipio. Passiamo in rassegna i "corridori" per l'esecutivo dei tre gruppi, così come sono stati pubblicati lo scorso agosto. Per Acquaverde: Primo Fratessa, Sergio Madörin, Renato Patà (sindaco di Sonogno), Isabelle Piazza e Nicola Pinana. Ecco quindi l’Unione Verzaschese con Ivo Bordoli (sindaco di Vogorno), Pierangelo Mocettini, Claudio Scettrini, Laio Pelossi e Franco Lanini. Infine, il Gruppo Verzasca 2020 con i candidati Igor Canepa (consigliere comunale a Vogorno) e Jonathan Scolari.
Torniamo al futuro della valle e all’appuntamento con la sua storia, tenendo in considerazione il suo presente che, come buona parte delle regioni periferiche, sta subendo il fenomeno dello spopolamento. Una preoccupazione di non poco conto che ha quale conseguenza l’abbandono del territorio di servizi e posti di lavoro. Come prevede anche il ‘Masterplan Verzasca 2030’ (promotori: Associazione dei Comuni della valle e Fondazione Verzasca), per contrastare questa tendenza, fondamentale è agire su economia e turismo (sostenibile), riportando condizioni adeguate e indispensabili per nuovi insediamenti, non venendo meno alla protezione del territorio.
Abbiamo chiesto a tre candidati al Municipio di ciascuna lista di raccontarci quali sono priorità e proposte per il nuovo mandato legislativo. Ciò che emerge è l'unità degli obiettivi, a essere diverse sono le forze in campo.
Primo Fratessa per Acquaverde: «Sarà importante gettare basi solide per un nuovo comune forte, che possa essere unito, ma anche dinamico». Soprattutto il neonato ente locale dovrà saper «prendere e dare le migliori opportunità alla popolazione residente, ma anche essere attrattivo per nuove famiglie», aggiunge.
Cinque sono i pilastri su cui si basa la proposta: anziani, giovani, lavoro, turismo e territorio. Per gli anziani vanno pensati «uno o più centri diurni, organizzare pasti a domicilio, potenziare le cure mediche e paramediche», illustra Fratessa. Al punto giovani si lega anche quello del lavoro: «Per spingere a restare e trasferirsi in valle è essenziale mantenere e creare nuovi posti di lavoro, così come garantire una serie di strutture e servizi». Non da ultimo promuovere «un turismo sostenibile e di qualità, che sia attrattivo per le famiglie, agendo anche sull’offerta del trasporto pubblico». In ultima battuta, ma non meno importante, è la gestione del territorio «che va salvaguardato e valorizzato, appoggiando le attività agricole locali e i loro prodotti, nonché proteggendo il patrimonio storico-culturale legato alla civiltà contadina».
«Sappiamo che questo è un momento cruciale per la nostra valle e per questo la nostra lista (intergenerazionale, trasversale e rappresentante di tutti i paesi vallerani) mira a promuovere e salvaguardare paesaggio e mondo agricolo» – sia per la popolazione, sia per il turismo – realizzando «strutture e servizi che siano a beneficio di tutti, promuovendo altresì gli eventi», illustra Ivo Bordoli, per la lista civica Unione Verzaschese.
L’accento è inoltre posto su: «Incentivazione della crescita della popolazione, implementazione di servizi per gli anziani, sostegno a turismo, progetti ecosostenibili e a quelli faro del ‘Masterplan Verzasca 2030’». Uno sguardo particolare viene dato ancora al contesto dell’industria artigianale, spiega, cui andrebbe riservata una zona dove gli imprenditori possano installarvisi. Alle fondamenta delle proposte di Unione Verzaschese l’intento di «costruire un’idea moderna di futuro per la Verzasca e le generazioni di domani, vivendo armoniosamente con la natura, rispettando cultura e tradizioni tipiche verzaschesi».
La visione di Gruppo Verzasca 2020 si articolata «in cinque parole chiave: vivere, comunicare, lavorare, territorio, turismo», illustra il candidato Igor Canepa. «Abbiamo posto l’accento sul vivere: la priorità deve essere messa sulle opere pubbliche necessarie, come il rinnovo degli acquedotti o le infrastrutture per la terza età e la prima infanzia, in modo da rendere attrattiva la vita residenziale in valle», spiega. Inoltre, tiene a sottolineare Canepa, «ci piacerebbe rilanciare un progetto con cui si possa facilitare le giovani famiglie ad acquistare o ristrutturare degli immobili in valle».
Ma non è tutto. Essenziale sarà anche comprendere la futura situazione finanziaria: «La risposta della Sezione enti locali (arrivata lo scorso 2 ottobre) sembra confermare che seppur non vi debbano essere grosse sorprese nel consolidamento dei conti, il nuovo comune dovrà comunque ricorrere alla perequazione finanziaria. Riteniamo dunque che si dovrà intraprendere tutto il possibile per ridurre la dipendenza da questo strumento ottimo nei momenti buoni, ma sicuramente meno buono nei momenti di magra».
E conclude Canepa: «Sarà nostra premura spingere alla realizzazione delle opere e dei progetti urgenti, rispettivamente gettare le basi per costruire il prossimo mezzo secolo di vita».