Respinti i ricorsi contro la sentenza del Governo che autorizzava la costruzione del manufatto. Il ponte ciclopedonale unirà le campagne di Tegna e Verscio
Il Tram sale sulla futura passerella ciclopedonale destinata a unire le campagne di Verscio e Tegna, superando l’ostacolo naturale costituito dal riale Scortighè. Sì perché, di fatto, la sentenza con la quale la massima istanza amministrativa cantonale ha respinto i ricorsi di alcuni privati spiana la strada alla costruzione dell’opera, ritenuta dal Municipio importante anche per la coesione sociale e territoriale. Scaduti i termini di legge, infatti, i contrari non hanno ritenuto opportuno di rivolgersi al Tribunale federale di Losanna. Dopo due anni di attesa, quindi, i giochi per i promotori sembrano fatti.
Tutto ha inizio nell’aprile del 2014, quando il legislativo pedemontano approva la variante di Piano regolatore sottopostagli che prevede, tra le altre cose, anche la realizzazione di un ponte di circa 120 metri (larghezza 3 metri) sopra lo Scortighè, in grado di unire le due sponde del torrente; due strade a fondo cieco, via Canva in territorio di Tegna e via ai Ronch nella frazione di Verscio verrebbero sfruttate per il raccordo. La costruzione del collegamento sospeso prevede il dissodamento di circa 1800 metri quadrati di zona boschiva. Per gli uffici governativi chiamati a un preavviso, il progetto appare in regola. Ma a detta di alcuni residenti nelle due aree, ci sono molte criticità che non sono state prese in debita considerazione. Le principali riguardano il danno ambientale arrecato, il potenziale pericolo al quale vengono esposti gli utenti del manufatto per via del traffico viario nelle campagne e la mancanza di varianti al tracciato scelto. Partono i due primi ricorsi al Consiglio di Stato. Il Governo, però, la pensa diversamente e respinge entrambe le istanze (aprile 2018). Da qui la decisione dei ricorrenti di fare appello al Tram per contestare queste sentenze. E siamo al mese di maggio 2018.
Ai primi di luglio di quest’anno, ecco le decisioni. In entrambi i casi, picche. Pur riconoscendo come il Consiglio di Stato non abbia affrontato, in modo esplicito, tutte le censure sollevate, i giudici del Tram hanno confermato innanzitutto la valenza pubblica e di coesione territoriale dell’opera, come pure la sua importanza nello sviluppo della mobilità lenta ("permette di colmare una lacuna nella rete dei collegamenti ciclopedonali del Comune e rientra nel piano di mobilità scolastica"). Non ravvede, inoltre, particolari pericoli di convivenza tra traffico motorizzato e utenti deboli della strada nell’area residenziale in oggetto, viste anche le dimensioni esigue del calibro stradale nelle campagne e i limiti di velocità vigenti. Qualche rischio potrebbe essere rappresentato dai movimenti in entrata e uscita delle auto dai posteggi delle abitazioni a confine; problema, sempre secondo il Tram, risolvibile con la creazione di due piazzole di scambio, con un calibro sufficiente della carreggiata e, non da ultimo, con il rispetto, da parte dei conducenti, del passo d’uomo nelle manovre in retromarcia.
Per quanto riguarda l’impatto ambientale del ponte, il Tram è dell’avviso che il disboscamento, limitato, non vada a intaccare l’ambiente golenale. Inoltre non è neppure a stretto contatto con zona di diffusione di ambienti secchi (distante 400 metri in linea d’aria) e non andrà a ostacolare lo spostamento degli animali selvatici (corridoio faunistico) che popolano la boscaglia sottostante. Caratterizzata da una struttura leggera, costruita con materiali pure discreti, la passerella, insomma, non deturperà l’aspetto paesaggistico del territorio che l’accoglierà.
Respinte pure le critiche relative al mancato approfondimento di possibili varianti (a nord, sulla strada cantonale, il traffico veicolare impedisce la creazione di un tracciato sicuro e, a valle, lungo l’argine del fiume, il collegamento sarebbe troppo decentrato rispetto agli abitati).
Ai ricorrenti, smentiti dal Tram, restano accollate le spese giudiziarie.
Per il sindaco, Fabrizio Garbani Nerini, la sentenza del Tram è motivo di soddisfazione: «Sono contento del fatto che siano state respinte le contestazioni, in modo anche chiaro. La prova che la visione del Comune era quella corretta, anche se abbiamo dovuto attendere più di due anni per averne una conferma». Tempo durante il quale il Municipio non è comunque stato con le mani in mano...«Vista la decisione favorevole del Consiglio di Stato, ci siamo attivati e abbiamo fatto allestire, agli ingegneri Fabiana Gianora e Lorenzo Moresi il progetto di massima dell’opera come pure i due accessi. Ora vorremmo arrivare rapidamente all’elaborato definitivo, in modo da presentare il messaggio con il credito di costruzione al Consiglio comunale a inizio 2021». Quanto ai costi della passerella, si parla di un investimento di 1,3 milioni, dai quali andranno dedotti 600mila franchi di sussidi nell’ambito del PALoc 2.
Altra buona notizia per l’Amministrazione quella, recente, relativa al raccordo ciclopedonale tra la passerella sulla Melezza e la zona del Pozzo di Tegna. Anche in questo caso, il Governo ha approvato il progetto proposto. Per la mobilità lenta dell’intero comparto si tratta, sicuramente, di un bel passo avanti.