La Commissione della gestione mette sulla graticola i consuntivi della Città, che chiudono in rosso
I conti consuntivi della Città di Locarno per il 2019, che chiudono con un disavanzo di 860mila franchi (mentre il preventivo ipotizzava un avanzo di 33mila) sono finiti nel mirino della Commissione della gestione, che si è spaccata in due.
Il rapporto di maggioranza (relatore è Gianbeato Vetterli del Plr), oltre a definire “spiacevole” il disavanzo, pone l'accento sulle maggiori spese (714mila franchi) e i minori incassi (178mila). “Questa situazione denota chiaramente una tendenza, da noi segnalata già in fase di Preventivo, di una probabile sovrastima delle entrate e di una sottostima delle uscite, che ha provocato infine un notevole sorpasso”. Uno “scostamento di bilancio” che negli anni scorsi è stato riassorbito dalle sopravvenienze d'imposte, ormai esaurite.
Questa strategia “ha portato all’insana consuetudine d'inserire nei conti preventivi, per abbellirli, anche una previsione di sopravvenienze, cosa evidentemente sempre un po’ azzardata”. Il rapporto elenca quindi i minor introiti che più spiccano: parcheggi (meno 88mila franchi) e multe di polizia (meno 380mila franchi). Senza dimenticare le perdite per i mancati incassi di affitti di proprietà comunali e tasse d'uso del suolo pubblico. “Stiamo chiedendo da tempo la riorganizzazione del sistema di fatturazione e incasso che continua purtroppo a dimostrare parecchie falle”, indica la commissione.
Al capitolo uscite, viene annotato il sorpasso di 905mila franchi per le spese per il personale, in netto contrasto con quanto ci si era prefissati con la riorganizzazione interna degli anni 2018 e 2019. Anche per manutenzione stabili, mobilio, veicoli e costi combustibili ed energia elettrica, il preventivo non è stato rispettato.
La Commissione fa pure notare come dal 2015 al 2019 l'aumento delle spese sia stato di 3,36 milioni (per un totale di uscite di 87,5 milioni), a fronte di un’inflazione praticamente nulla. Nello stesso periodo, le entrate sono invece diminuite di un milione di franchi, “aprendo sempre di più la forbice tra entrate e uscite”. Il rapporto di maggioranza puntualizza: “Al contrario di quanto più volte asserito dal Municipio queste cifre, dovute ai sorpassi di cui sopra, fanno purtroppo pensare all’assunzione di sempre nuovi compiti (magari anche senza l’assenso del Consiglio comunale) e/o a una ridotta attenzione a un severo controllo dei costi, come si imporrebbe in una situazione finanziaria come la nostra e come verrebbe attuato nell’economia privata per evitare un sicuro fallimento. Nel pubblico invece lo si risolve con l’aumento del debito”. E ancora: “L’uso smodato del debito pubblico permette di continuamente rimandare le misure strutturali (revisione dei compiti) atte a riequilibrare la situazione e, peggio ancora, aggrava le future generazioni di oneri insostenibili”. In conclusione la maggioranza fa notare la debolezza degli indicatori finanziari (tra i quali debito pubblico elevato e un capitale proprio esiguo); ma, in sostanza, chiede ai colleghi di Consiglio comunale di approvare il consuntivo, perché “tanto non cambierebbe più nulla”.
Un capitolo a sè è dedicato al credito del Palacinema: ”È molto deludente, a oramai quasi tre anni dalla sua inaugurazione, non poter ancora disporre dei dati di liquidazione finale e nemmeno dei conti dell’anno 2019 della Palacinema Sa. Sollecitiamo il Municipio a sottoporci al più presto la chiusura di questi conti”. La proposta: escludere esplicitamente l’approvazione tacita degli eventuali sorpassi di contributi e dei conti 2019 della Palacinema Sa.
Pure nel rapporto di minoranza della Commissione (Pier Mellini, relatore, e Fabrizio Sirica del Ps) non vengono risparmiate critiche all'Esecutivo: “I nodi, come previsto, sono giunti al pettine: il risultato d’esercizio è impietoso”. Anche loro fanno riferimento agli indicatori finanziari, che fanno capire quanto sia seria la situazione della Città. “I motivi che rendono necessario un voto negativo ai conti consuntivi 2019 sono inerenti alla legalità (vedi i nostri ricorsi in merito all’ammortamento e al passaggio di spese della manutenzione ordinaria al conto investimenti) e al reale stato delle finanze che, a fare astrazione del Covid, non garantisce il pareggio a medio termine”. Le finanze di Locarno, fatte passare come sane, in realtà non lo sono. “Nonostante i continui appelli alla prudenza, il Municipio non ha voluto rinunciare all’orgoglio nel presentare conti a pareggio in modo continuato. Se si trattasse di veri pareggi, saremmo i primi a esserne fieri, anche perché non sarebbe necessario appellarsi alla prudenza, ma così non è. Dalla seconda metà degli anni Duemila lo scioglimento delle sopravvenienze d’imposta (molte delle quali appartenenti agli esercizi precedenti), a dipendenza delle necessità dei singoli esercizi ha permesso fino al 2018 di mantenere un costante pareggio alla gestione corrente, registrando pure degli avanzi. Diminuite le sopravvenienze, il pareggio è stato possibile attraverso lo spostamento di beni da amministrativi a patrimoniali, con il conseguente abbassamento dell’ammortamento amministrativo obbligatorio e attraverso il trasferimento di importi dalla gestione corrente al conto investimenti. Tutto questo a scapito degli importanti investimenti necessari e previsti e incidendo sul debito ‘reale’ espresso dai prestiti, notevolmente aumentati, il che ha anche portato il nostro partito a inoltrare ben quattro ricorsi al Consiglio di Stato, rimasti inspiegabilmente inevasi”.
Il Consiglio comunale affronterà il tema nella seduta del prossimo 28 settembre, che si svolgerà al Fevi, per ottemperare alle misure sanitarie imposte dal coronavirus.