Il prestigioso riconoscimento assegnato al personale sanitario del nosocomio cittadino in segno di gratitudine per il lavoro svolto durante l'emergenza Covid
Il premio Impronta Viola 2020 va a un collettivo. Non a una squadra sportiva, come si potrebbe anche pensare, bensì al personale sanitario dell'Ospedale regionale di Locarno. «Un riconoscimento - ha spiegato il presidente Stelio Mondini nel tradizionale incontro con i giornalisti che ha preceduto la cerimonia di consegna - quest'anno sicuramente diverso, ma non per questo meno importante, dal momento che vuol essere un segno di gratitudine verso coloro che hanno dovuto affrontare, in prima linea, l'emergenza covid-19, esponendosi anche a rischi. La sedicesima edizione di questa manifestazione, che negli anni ha preso forma e importanza e che, in un certo senso, chiude la stagione culturale di Locarno, ha trovato la giuria unanime».
Accanto al rilievo, consegnato nelle mani del direttore del nosocomio, Luca Merlini, si aggiunge quest'anno anche una statua opera dell'orafo e scultore Armando Good e un assegno da mille franchi.
Portavoce del premio Impronta Viola, nonché presidente della giuria, Claudio Suter, nella sua "laudatio", dopo aver rimarcato la facilità nella scelta dei candidati al riconoscimento ha ricordato quanto, in tempi brevissimi, «da quel fatidico 13 marzo, in cui la nostra vita è bruscamente cambiata, l'Ospedale ha saputo fare. Oggi siamo qui a rendere un doveroso omaggio a chi, agendo all'interno dell'Ospedale di Locarno, è stato in grado, senza preavviso alcuno, di stravolgere tempi e metodi di lavoro per mettersi al servizio di molti pazienti in gravi difficoltà, con spirito di sacrificio encomiabile e senza badare alla fatica e ai normali, già gravosi, orari di lavoro. L'Ospedale, dalla sera alla mattina, con la Clinica Moncucco è diventato il centro della speranza per moltissimi pazienti e per i loro congiunti». E, ancora: «L'emergenza epidemiologica, oggi possiamo dirlo, è stata gestita nel migliore dei modi, sia a livello di disposizioni, sia per la flessibilità dimostrata da chi si è trovato al fronte, a gestire quella che oggi viene definita la "prima grande ondata" di una pandemia il cui percorso futuro è difficile da prevedere».
Armando Good, dal canto suo, prendendo la parola ha raccontato di come «saputo di questa premiazione, invece di andarmene in letargo sono andato nel mio laboratorio per realizzare una statua dedicata a uomini e donne impegnatisi per la causa».
A ritirare il premio, consegnato all'interno del nosocomio, Luca Merlini, direttore della struttura sanitaria: «Esprimo enorme gratitudine per questo gesto di stima verso l'Ospedale. Un premio che è da estendere all' Ente ospedaliero cantonale (EOC) e a tutta la comunità ticinese e alle istituzioni, che hanno messo nella condizione di poter affrontare la difficile crisi, violenta e rapida, le strutture preposte. La Carità di Locarno, trasformato in Covid-Center, ha potuto funzionare grazie al raddoppio del personale, con medici e infermieri aggiuntivi provenienti, in particolare, dal Sottoceneri e dal Bellinzonese. Per questo motivo tutte le risorse umane mobilitate meritano una citazione». Merlini ha pure voluto estendere i ringraziamenti a tutti quei donatori che hanno aiutato, i questi mesi impegnativi, il sistema sanitario locale. Più in generale, «un segno di gratitudine va a tutti i ticinesi, i quali hanno dato la dimostrazione di come anche un piccolo cantone come il nostro sappia fare. Poche parole, fatti concreti».
Una comunità che deve quindi andare orgogliosa di se stessa e del suo sistema sanitario, di questi -come li ha definiti Suter -"angeli del nostro tempo" che hanno dato prova di dedizione e umanità e che rappresentano un patrimonio da tutelare e valorizzare.
Istituito nel 2005 dall'Impronta Viola Locarnese, unico club di sostenitori della Fiorentina calcio in Svizzera, l'omonimo riconoscimento viene assegnato, di anno in anno, a persone , enti o associazioni che con impegno e determinazione lasciano un segno positivo nel contesto in cui operano (in ambito sociale, sportivo, culturale) e questo nell'intento di sottolineare sempre più i valori di libertà, di solidarietà e di giustizia che contraddistinguono la convivenza fra le persone.