Dopo lo stop per Covid-19, il ‘Bike sharing’ nel Locarnese ha fatto registrare ottimi risultati. Estensione in vista nel Bellinzonese
Nuove postazioni, l'ampliamento verso il Bellinzonese, un “boom” di utilizzi dopo la fine del lockdown, ma anche alcuni problemi legati ai gruppi di turisti o, peggio ancora, alla stupidità dei vandali. Sono gli aspetti che hanno caratterizzato la prima parte del 2020 del “Bike sharing” (biciclette condivise) nel Locarnese e valli. Un progetto ampio che si appoggia a 122 postazioni (di cui 14 nel Bellinzonese) e che mette a disposizioni di abbonati e di chi acquista le tessere giornaliere 603 biciclette blu, elettriche e non.
Per fare il punto alla situazione, abbiamo interpellato il coordinatore Luigi Conforto. Com'è andata con l'emergenza Covid-19? «Nel periodo in cui erano in vigore le misure di blocco, abbiamo lasciato a casa i giovani che, nell'ambito del progetto sociale della Fondazione Gabbiano, si occupano della gestione e della manutenzione di veicoli e postazioni. Sono rimasti attivi i loro formatori; e anche loro dal 25 marzo e per due settimane e mezza si sono fermati. C'era comunque il monitoraggio a distanza e una volta alla settimana qualcuno faceva un giro d'ispezione. Il sistema ha retto bene il colpo, anche perché, occorre ammetterlo, di pari passo è crollato l'uso delle nostre bici. Di più: prima di Pasqua abbiamo deciso di fermare, per un periodo di un mese e mezzo, la vendita di tessere giornaliere ai turisti. Una mossa dettata dal fatto che non potevamo garantire il servizio». Va detto che in seguito, per compensare i disguidi e lo stop forzato, la validità degli abbonamenti è stata prolungata gratuitamente di due mesi.
Al termine del lockdown è stato predisposto un rientro scaglionato degli addetti, che sono tornati a lavorare a pieno regime a partire dalla metà dello scorso mese di giugno. E da lì in poi la stagione del “Bike sharing” è partita alla grande: «Dopo l'emergenza tutti hanno sentito l'esigenza di uscire, di muoversi nuovamente e in molti hanno deciso di saltare in sella – prosegue l'intervistato –. La conferma ci arriva anche dai dati: a giugno, luglio e agosto abbiamo avuto punte di 400-500 noleggi giornalieri, che per noi è una sorta di valore soglia oltre il quale la situazione diventa complicata da gestire».
Quello delle tessere giornaliere, acquistate sostanzialmente dai turisti, è un altro capitolo: «L'anno scorso, sui dodici mesi, ne abbiamo vendute 700. Quest'anno, considerando unicamente i tre mesi di alta stagione, abbiamo raggiunto quota 650. L'utilizzo delle bici blu da parte degli ospiti della regione è gradito, anche se in alcuni casi crea problemi: talvolta gruppi di 8-10 turisti partono assieme, svuotando un'intera postazione e trattenendo i mezzi per l'intera giornata. Ciò provoca degli scompensi momentanei. Abbiamo già informato l'Organizzazione turistica regionale, consigliando soluzioni alternative con altri servizi privati di noleggio bici».
Settimana prossima riaprono le scuole. Cosa vi aspettate? «Sono abbastanza convinto che ci sarà un aumento del numero di abbonati, soprattutto fra gli studenti liceali e delle scuole professionali, che troveranno nel “Bike sharing” una valida alternativa al bus o agli altri mezzi pubblici. Anche in questo caso, possiamo attenderci dei momenti di punta, soprattutto in corrispondenza con l'entrata e l'uscita dalle lezioni». Conforto ricorda infine che, per ovvie ragioni, è impossibile che gli incaricati della manutenzione possano disinfettare le bici dopo ogni utilizzo: «Lo facciano quando le portiamo in officina. Sul posto vengono pulite, ma non sterilizzate». Un compito, quest'ultimo, che può essere eseguito a discrezione dai singoli utilizzatori.
Si parla dell'introduzione dell'obbligo del casco per chi pedala sulle biciclette elettriche. Cosa ne pensa? «Ho il fondato timore che, se questa norma verrà introdotta, diverse persone decideranno di rinunciare all'abbonamento».
In conclusione il nostro interlocutore segnala che sono aumentati i danni e i vandalismi: «Purtroppo ci è capitato di ritrovare biciclette completamente demolite e sono scattate le relative denunce alla Polizia. Per la prima volta abbiamo dovuto far intervenire la nostra assicurazione».
Per quanto riguarda l'ampliamento della rete, negli scorsi mesi sono state inaugurate nuove postazioni ad Ascona, Porto Ronco e Sant'Antonino. Altre due sono attese a Losone (Ponte Maggia e Zandone) verso la fine dell'anno, come ci conferma il municipale Fausto Fornera. Inoltre sta avanzando il progetto per ampliare la rete verso il Bellinzonese, dove già ci sono 14 postazioni, alle quali potrebbero aggiungersene una trentina già nel corso della prossima primavera.