Locarnese

Pozzo di Tegna, difficile convivenza tra residenti e turisti

Al problema del littering si aggiunge quello della sicurezza; pochi posteggi e la sosta si fa selvaggia, creando situazioni di pericolo per pedoni e ciclisti

7 agosto 2020
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Pozzo di Tegna, oasi per i bagnanti durante la bella stagione, fonte di disagi e preoccupazioni, invece, per i residenti nella zona, nella campagna di Tegna. Per una volta lasciamo da parte la problematica dei rumori molesti e dei rifiuti abbandonati dai maleducati sulla spiaggia della quale, puntualmente, abbiamo sempre riferito.

Stavolta il "malessere", quello di molti domiciliati, è confluito in una segnalazione all'autorità municipale pedemontana (con copia alla Polcomunale di Locarno) ed è da ricondurre alla pericolosità della strada. Portavoce del malcontento è il consigliere comunale Paolo Formentini, che nel suo scritto si riallaccia ad un recente incidente che ha visto coinvolti un pedone e un ciclista, con l'intervento di polizia e ambulanza. "Quanto accaduto ha fatto discutere gli abitanti della zona. La situazione di mancanza di sicurezza sulla strada d'accesso del Ri di Nüs è palese - rileva Formentini - La velocità degli autoveicoli, dei motoveicoli, dei mezzi pesanti e delle stesse biciclette non è conforme, in tanti casi, alla zona 30. Nel corso dell'anno scorso è stato fatto un controllo della velocità da parte della Polizia Comunale di Locarno, che ha potuto rilevare dei dati medi superiori al limite". Il consigliere comunale punta il dito anche sulla scarsa segnaletica stradale presente nell'area (“la zona 30 non è facilmente visibile, in quanto non si trovano specifici segnali verticali in entrata, per esempio un totem, bensì solamente una segnaletica stradale consumata").Con una velocità di transito che non è adeguata alle caratteristiche del posto e pedoni che sbucano da tutte le parti per accedere o rientrare dalla spiaggia, è chiaro che si formano situazioni di costante pericolo.

L'ancestrale problema dei posteggi

Se a ciò si aggiungono macchine parcheggiate in stalli privati che sporgono sulla carreggiata, un incrocio pericoloso perché privo di visuale, un'area di posteggio a pagamento poco ordinata e strapiena di vetture (pagare non sempre vuol dire trovare un posto auto disponibile e questo genera un girare più volte intorno alla piazza nella speranza di trovare un posto), un cantiere edile dal quale sbucano in continuazione automezzi che "sporcano" con terriccio e ghiaia il manto stradale e una manutenzione del verde ai lati della carreggiata che lascia a desiderare è chiaro che il quadro che ne risulta è tutto fuorché rassicurante". Situazioni di criticità che si accentuano nei fine settimana. Formentini, a nome degli abitanti del quartiere, chiede quindi al Municipio "di intervenire in maniera celere per adottare tutte le soluzioni possibili, provvisorie ma rapide, senza attendere che vi siano altri incidenti o ancora il peggiorare della situazione". Richiesta accompagnata da alcuni suggerimenti. Possibili soluzioni potrebbero ad esempio essere costituite dalla posa di dissuasori "mobili" di velocità che rallentano anche i ciclisti, il potenziamento della segnaletica zona 30 (davanti ai dossi rimarcare il limite dei 30), la posa del radar amico, regolamentare il cantiere e gli stalli privati sporgenti sulla carreggiata, fare ordine nell'area del posteggio pubblico". Solo così, la convivenza armonica tra abitanti e fruitori di questa splendida area di svago potrà essere garantita.

Posti auto, sfruttare l'offerta esistente in altre zone

Da parte sua il Municipio, come ci ha spiegato Dario Trapletti, capo dicastero sicurezza, si è già attivato per vedere di trovare una soluzione all'annoso problema della zona del Pozzo; in particolare proprio concentrando gli sforzi sulla situazione di caos legata ai posteggi che si crea durante la bella stagione, quando centinaia di bagnanti convergono nell'area trasformandola in un vero e proprio lido. In particolare si sta studiando come accrescere l'offerta di stalli sfruttando le piazze di sosta situate nelle vicinanze. Per ora, l'unico consiglio che si può dare all'utenza (soprattutto locale o dei comuni confinanti) è quello di raggiungere le rive del fiume con i mezzi pubblici, in bicicletta o a piedi.