Il giovane, con debilità mentale, non avrebbe agito per rispondere ad impulsi sessuali e non è quindi considerato pedofilo
Coazione sessuale e atti sessuali con fanciulli, ripetuti. Stando alle imputazioni, il processo a porte chiuse che si aprirà domani alle Criminali di Locarno (in Lugano) sembra essere l'ennesima squallida storia di prevaricazione ai danni di chi non può reagire. In realtà è qualcosa di diverso, perché al banco degli imputati siederà un giovane adulto con una marcata debilità mentale e una ridotta maturità sessuale, paragonabile a quella di un ragazzino di sui 10 anni.
È in questo contesto che si sono consumati i fatti, ai danni di due fratellastri, ma con modalità e in tempi diversi. La prima fattispecie riguarda alcuni toccamenti nelle parti intime, avvenuti quando l'imputato e il fratellastro due erano entrambi minorenni; la seconda, verificatasi quando l'imputato era già maggiorenne - ma l'altro fratellastro minorenne -, è penalmente più rilevante poiché la vittima aveva subìto atti paragonabili a masturbazioni. In relazione a questi ultimi episodi, è significativo che sia stato proprio l'imputato a riconoscerli in tutta la loro gravità, aiutando di fatto gli inquirenti - coordinati dal procuratore pubblico Zaccaria Akbas - a delineare un quadro completo di quanto purtroppo successo.
L'elemento essenziale dell'intero procedimento è ovviamente l'immaturità emotiva e sessuale dell'accusato, in ragione della quale i periti hanno potuto stabilire che l'accusato non è un pedofilo. Addirittura, non ci sarebbe stata nessun impulso sessuale nei confronti dei due ragazzini abusati: per quanto pesanti e certamente molto dannosi per un equilibrato sviluppo delle vittime, gli atti sessuali sarebbero stati intesi e vissuti - dall'autore - come un gioco. Comunque, i fatti sono interamente ammessi. In considerazione del suo stato psichico, l'accusato sarà accompagnato, durante il processo, da figure professionali in grado di aiutarlo a gestire la situazione. Il giovane - che ha già trascorso un mese in incarcerazione preventiva, e la cui scemata imputabilità è di grado lieve - è tutelato dall'avvocato Daniele Iuliucci di Lugano.
La Corte sarà presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti e completata dai giudici a latere Manuel Borla e Aurelio Facchi. Il dibattimento potrebbe protrarsi per più giorni.