Locarnese

Covid-19, Ascona fa la lista delle spese

Aggiornamento del preventivo 2020, con più uscite (450mila franchi) e minori entrate (un milione)

Il lungolago durante l'emergenza (Ti-Press)
14 giugno 2020
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La spesa e i pasti a domicilio per gli anziani e per le persone con problemi di salute, un conto d'emergenza gestito dall'operatrice sociale, il servizio di accudimento dei bambini, il dimezzamento del canone di affitto dei locali commerciali di proprietà del Comune e diverse misure igienico sanitarie. Sono solo alcune delle strategie messe in campo da Ascona durante il lockdown per il Covid-19. E ora il Municipio chiede al Consiglio comunale un credito per le spese aggiuntive relative a questo periodo, allo scopo di aggiornare il preventivo 2020.

Il totale dei maggiori costi per le casse pubbliche del Borgo è di 450mila franchi. Una cifra alla quale va aggiunta la lista dei minori incassi: 271mila franchi per la riduzione della tassa base rifiuti, 300mila per tasse posteggio, 400mila per quelle dell'autosilo, 40mila per le carte giornaliere Ffs e 80mila per il suolo pubblico occupato dai tavolini di bar e ristoranti. Il totale supera il milione di franchi. Di più: lo sconto sulla fattura dell'elettricità costerà all'Azienda comunale 380mila franchi.

Insomma, più uscite e meno entrate. Queste le conseguenze sulle finanze comunali. Va detto che Ascona, località turistica per eccellenza, ha subìto più di altre il contraccolpo. La stagione è partita in ritardo e con tante e diverse imposizioni di carattere sanitario. Per commercianti, esercenti e datori d'alloggio tante difficoltà e problemi non solo di carattere logistico, ma pure a livello d'incassi (rimasti a zero per diversi mesi).

Il buono "ViviAscona"

Il Municipio sottopone al Consiglio comunale anche la proposta del buono ViviAscona: "Durante gli incontro con il gruppo di lavoro, gli operatori del Borgo hanno espresso preoccupazione poiché la liquidità non era sufficiente a far fronte alle spese correnti e il rilancio della destinazione non era garantito. Unitamente a ciò, ci siamo resi conto, a seguito di segnalazioni dei cittadini, del fatto che questa paura era condivisa in quanto, con il lavoro ridotto, le loro entrate non bastavano a far fronte alle spese correnti. L'inquietudine finanziaria di tutti è quindi stata più che palpabile".

Per venire incontro sia ai cittadini, sia agli operatori, il Comune intende emettere dei buoni da spendere sul territorio del Borgo. Una boccata d'ossigeno ad ampio raggio e un'iniezione diretta di soldi a favore dell'economia. Un'idea condivisa con il locale Patriziato, per una spesa di 400mila franchi a carico di ciascun ente, per poter offrire ai cittadini un buono di 100 franchi.

Ecco come funzionerà questa misura straordinaria. Attorno alla metà di questo mese di giugno ogni domiciliato e ogni proprietario di residenza secondaria riceverà quattro buoni da 25 franchi; metà da spendere nei negozi (tranne quelli rimasti aperti durante il lockdown, e quindi alimentari, benzinai, chioschi e farmacie) e metà in ristorante e bar, entro la scadenza fissata al 31 ottobre 2020.

"Il buono - conclude l'Esecutivo - è stato chiamato ViviAscona, in quanto Municipio e Patriziato sono convinti del fatto che la popolazione ha accolto e accoglierà con entusiasmo e con il giusto spirito l'idea di sostegno all'economia locale". Lo stesso Municipio avrà la possibilità di verificare l'importo che verrà effettivamente speso quando il buono sarà utilizzato, anche per capire quale sarà il reale impatto (quasi certamente oltre gli 800mila franchi iniziali) dell'iniziativa. Va detto che il progetto ha già ricevuto il nullaosta unanime (seppur informale) da parte dei membri della Commissione della gestione.

Le altre misure

Tra le altre misure, segnaliamo la riduzione del 30 per cento della tassa base per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti destinata a tutti. Il costo per le casse sarà di circa 270 mila franchi. Anche per quanto riguarda la tassa d'utilizzo del suolo pubblico da parte degli esercenti, su richiesta del rappresentante dei ristoratori, il Municipio ha trovato alcune soluzioni: rinunciare all'incasso per i due mesi di chiusura forzata, autorizzare gratuitamente l'estensione del precario (per garantire ai ristoratori lo stesso numero di posti a sedere, ma distanziati come previsto dalla prescrizioni igienico sanitarie) e ridurre, laddove non è possibile un'ampliamento, la tassa in proporzione con il numero di posti a sedere persi.

In conclusione il Municipio "è convinto del fatto che le misure proposte siano necessarie e importanti per poter garantire alla popolazione di Ascona e a chi opera sul nostro territorio di superare la crisi causata dalla pandemia. Misure che sono state studiate e volute per aiutare tutti i cittadini di Ascona e non solo una parte". Il Municipio è pure convinto che "le misure proposte saranno ben recepite dalla popolazione asconese e che il riscontro, anche a livello finanziario, a lungo termine sarà senz'altro positivo".