Locarnese

Lavori al Porto del Gambarogno, nuovi dubbi

Due commissioni riunite per un'interpellanza con nove domande. Ma il sindaco rassicura e fa il punto alla situazione...

Il progetto
2 giugno 2020
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Un cantiere complesso e impegnativo da diversi punti di vista. Soprattutto per le questioni tecniche. La costruzione del Porto del Gambarogno, in zona Sass di Sciatt (tra San Nazzaro e Gerra) torna sui tavoli del Consiglio comunale con un'interrogazione al Municipio inoltrata da due commissioni, quella della Gestione e quella delle Opere pubbliche. Un atto che il presidente del Legislativo, Paride Buetti (Ppd), ha inoltrato ai media, esprimendo preoccupazione (a nome dei colleghi e, più in generale, della popolazione) e ricordando che, apparentemente, i lavori procedono a singhiozzo. Buetti, rifacendosi pure all'interpellanza, punta il dito sulla carenza d'informazioni da parte del Municipio, nonostante la decisione già approvata di creare una commissione d'accompagnamento al progetto. L'opera comporta un investimento complessivo di 19 milioni di franchi.

Le due Commissioni, nella loro interpellanza, ricordano che la pandemia i Covid-19 avrà delle ripercussioni sulle entrate fiscali dei Comuni e che allo stato attuale non è chiaro quali e quanti contratti d'appalto siano già stati firmati per il Porto. Seguono diverse domande rivolte al Municipio, allo scopo di fare luce su come si stia muovendo l'Esecutivo e sui passi avanti compiuti per l'importante progetto.

Abbiamo girato le diverse questioni al sindaco Tiziano Ponti. Una doverosa premessa, prima di fare il punto alla situazione: «Le risposte dettagliate alle nove domande saranno fornite al Consiglio comunale nel corso della seduta prevista a fine mese».

Sull'iter di progettazione e su eventuali modifiche legate al credito suppletorio da 4,5 milioni di franchi votato dalla popolazione, Ponti spiega: «Nell'estate dell'anno scorso abbiamo assegnato un mandato diretto alla Ghidoni Sa per il falso fondale. Da allora sono passati parecchi mesi, che sono serviti sostanzialmente per affinare il progetto esecutivo e quindi per ottimizzare l'offerta. L'obiettivo è quello di lavorare con i nostri e i loro ingegneri per chiarire in modo certo i dettagli dell'opera. Non è una passeggiata; si tratta di una realizzazione complessa e impegnativa. Ad esempio sono occorsi diversi studi per accertare con la massima precisione la topografia del fondale. Vista l'entità del progetto vogliamo essere il più scrupolosi possibile, ma nella sostanza non c'è stato nessun cambiamento. Ora siamo a buon punto e molto vicini alla firma definitiva del contratto con la Ghidoni». Nessuna modifica significa pure nessun impatto negativo sui bilanci futuri del porto. 

Appalti e contratti

Gli interpellanti interrogano anche sui contratti già definitivi: «Nell'elenco ci sono quelli per la scogliera, per altro già realizzata, e per la costruzione del molo frangiflutti. In divenire quelli con la Ghidoni Sa, l'impresa edile e per le opere di finitura».

Sul programma dei lavori (che ha subìto in parte gli effetti della pandemia da Covid-19), sull'informazione al Legislativo e sulla creazione della "Commissione di accompagnamento", l'intervistato afferma: «La definizione del programma è in fase di conclusione. Non appena verrà firmato il contratto cn la Ghidoni, potrà senz'altro venir costituita la Commissione».

Altre domande dell'interpellanza

I precontratti siglati con i privati per l'assegnazione dei posti barca sono tutti confermati? «Senza dubbio. Anche in questo capitolo non vi sono stati cambiamenti di sorta».
C'è da attendersi certamente una contrazione degli investimenti nei prossimi anni dovuta al contraccolpo legato al Covid-19: il progetto del porto comunale rientra in un discorso di questo tipo, legato ad esempio a un dilatarsi dei tempi e quindi dell'investimento? «No, anzi. Riteniamo che la costruzione del Porto del Gambarogno sia da annoverare fra quegli investimenti che potranno svolgere una funzione anticiclica nella regione, per stimolare l'economia regionale in un momento che si prospetta difficile».

Ricordiamo che la struttura metterà a disposizione circa 280 posti barca, un ristorante con vista lago, servizi e posteggi. L'iter per giungere al primo colpo di pala è stato quantomai lungo (un ventennio) e tortuoso. Ha dovuto superare diversi ostacoli, tra cui la nascita del Comune unico del Gambarogno, che a suo tempo aveva ritirato il progetto portato avanti fino ad allora tramite una società anonima (azionisti erano i nove Comuni). Il credito di realizzazione di 14,4 milioni di franchi era stato concesso il 30 settembre 2013 dal Consiglio comunale. Più recente (il 7 aprile 2019) il voto popolare per il credito suppletorio, che aveva tra l'altro permesso di assegnare lavori milionari a ditte ticinesi.