Fra le novità, la nomina di Sarah Schiesser a presidente del Forum socioculturale. Dall'autunno fresche proposte della Casa per farla vivere ogni giorno
«Non mi aspettavo la proposta, sono veramente contenta. Elle è una bella realtà», racconta con entusiasmo Sarah Schiesser. È lei la nuova presidente del Forum socioculturale del Locarnese, l'associazione che si occupa della gestione dello Spazio Elle, luogo di fermento culturale e sociale in piazza G. Pedrazzini, al civico 12. Sarah succede a Yari Moro, che dopo anni d'impegno - sin dalla prima ora - ha dato le sue dimissioni per la fine del 2019. Il lavoro di Sarah nel comitato è dunque iniziato a gennaio insieme agli altri suoi sei membri (tutti vi operano a titolo volontario).
In pillole. Sarah è malcantonese, ma da poco più di quattro anni vive a Locarno, dove si è trasferita per lavoro. Ha studiato all'Università di Losanna prima, in Olanda e a Parigi poi, conseguendo il bachelor in Scienze politiche e sociali e il master nel campo dei media. Attualmente, lavora per il Locarno Film Festival: «Mi occupo di attività e servizi dedicati ai professionisti del cinema; in particolare per la sezione Open Doors, il programma d'incontri e workshop per registi e produttori dal mondo», racconta all'altro capo della cornetta. Il «primissimo incontro» fra Sarah e lo Spazio Elle è stato determinato proprio da Open Doors; grazie alla collaborazione intessuta a partire dal 2017 e consolidatasi negli anni. La Casa infatti è una delle sedi dove vengono organizzati appuntamenti e laboratori della sezione. «Dopodiché, ho iniziato a frequentare lo spazio come utente, partecipando a corsi, eventi e attività», chiosa.
La sua nomina è arrivata in un momento particolare, segnato dalle disposizioni anti-Covid, motivo che ha spinto il comitato a procedere con una votazione formale cartacea, con schede sottoscritte dai soci. Non volendo tuttavia rinunciare all'assemblea ordinaria, lo scorso 16 maggio, il comitato ha organizzato un incontro informale online: era importante avere un momento di scambio e discussione, durante il quale sono state fatte numerose proposte.
La macchina è sempre in moto. Se da un lato, i mesi di stop forzato hanno implicato l'arresto di tutte le attività che animano la Casa, spazi di lavoro compresi; dall'altro - spiega la nostra interlocutrice - sono stati l'occasione per discutere e riflettere, nonché per migliorare il funzionamento interno, la comunicazione, la gestione delle risorse. Un lavorio continuo che riguarda anche la riprogrammazione di corsi ed eventi a partire da settembre; sempre tenendo conto della situazione sanitaria e della sua evoluzione.
Per quanto concerne la riapertura durante l'estate, c'è attesa. La decisione verrà presa «non appena avremo dettagli in più sulle direttive che saranno in vigore dall'8 giugno (inizio della fase 3; ndr). Solo allora capiremo cosa sarà possibile fare e se avrà senso, anche nell'ottica di una gestione sostenibile rispetto alle norme che dovremo garantire durante le attività». I dettagli delle condizioni della fase tre saranno comunicati durante la seduta del Consiglio federale del 27 maggio.
Le idee per lo Spazio non mancano. Fra le novità c'è una serie progetti della Casa che saranno lanciati in autunno: come la prima Oggettoteca (biblioteca degli oggetti) in Ticino, il potenziato MediaLab al terzo piano e la cucina, centro nevralgico da far vivere con corsi ed eventi socio-gastronomici. Progetti che terranno vivo lo spazio sempre, insieme a quelli puntuali e temporanei proposti da associazioni e partner. «Penso che le persone abbiano voglia di tornare a proporre attività e partecipare, appena sarà possibile», commenta fiduciosa.
La nostra curiosità scivola allora sulla questione finanziaria. Se la principale fonte di sostentamento sono i contributi che i partner versano per l'uso degli spazi, come far fronte alle spese vive in questi mesi senza entrate? «In passato, Spazio e Associazione sono stati gestiti coscienziosamente - dice Sarah Schiesser -. Ogni anno accantoniamo il capitale che ci permette di far fronte alle spese fisse dell'anno successivo»; secondo un comodato d'uso con un forfait di spese fisse mensili (l'affitto è pagato dalla Città). Normalmente, il margine ricavato dalle entrate, se possibile, viene reinvestito ad esempio nel mantenimento dei locali. Ciononostante, «come per tante altre realtà, anche piccole, sarà importante per noi capire se avremo diritto ai fondi economici messi a disposizione per la cultura da Cantone e Confederazione e in che misura. Sostegno per cui stiamo facendo richiesta».
Sin dai suoi primordi, il progetto è concepito e mosso da un grande ideale di autodeterminazione. La visione che investe Elle - consolidatasi negli anni - è aprire gli spazi a tutti, affinché siano luogo d'incontro e scambio, ma anche dibattito e riflessione. Quindi crescita. Diventato la Casa di quartiere per antonomasia e allo stesso tempo centro culturale, lo Spazio dal 2017 è cresciuto diventando un rifermento per la socializzazione e l'aggregazione interculturale e intergenerazionale, della regione e non solo. «La volontà del comitato è rinforzare le "fondamenta" della Casa per continuare a proporre quest'idea e far sì che si rinnovi ed evolva nelle sue forme man mano», sottolinea la nuova presidente.
Nel 2019, si è chiuso il terzo anno di attività, caratterizzato da uno sviluppo notevole del progetto. Con proposte socioculturali puntuali (come lo sciopero nazionale delle donne) e ricorrenti (El Freeday, Brunch, Discosoupe, solo per citarne alcune), nonché con eventi d'arte performativa, laboratori, residenze creative, corsi, cinema, eventi musicali e artistici... Lo Spazio Elle si distingue una volta di più come luogo d'effervescenza unico in Ticino.